Sono 1.066.000 le domande accolte dall’Inps tra aprile e novembre, di cui 51.681 sono decadute, mentre sono 444.494 le domande respinte e 112.396 quelle in lavorazione. In media l’importo per famiglia ammonta a 484,44 euro – con un massimo in Campania (554 euro)-, ma se per il reddito di cittadinanza la somma media percepita è di 522,15 euro, per la pensione è di 219,18 euro.
Per i soli percettori del reddito di cittadinanza che hanno firmato il patto per il lavoro si è sbloccato l’assegno di ricollocazione che sarà operativo tra fine gennaio e metà febbraio. Il voucher che oscilla da un minimo di 500 ad un massimo di 5mila euro, sarà spendibile presso un soggetto accreditato pubblico o privato (un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro) per l’assistenza intensiva nella ricerca del lavoro, che verrà retribuito solo a contratto firmato. Al percettore dell’assegno viene riconosciuto un importo crescente in base alla difficoltà di trovare un lavoro, calcolata con un indice di profilazione. L’assegno varia, a seconda del contratto firmato: se è a tempo indeterminato (compreso l’apprendistato) vengono riconosciuti da mille a 5mila euro, se e un contratto a termine di durata di almeno 6 mesi si va da un minimo di 500 ad un massimo di 2.500 euro. Nelle sole 5 regioni meno sviluppate (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) al percettore del reddito di cittadinanza viene riconosciuto un voucher d’importo tra 250 e 1.250 euro, alla firma di un contratto a termine con durata da 3 a 6mesi. «È un prezioso strumento per aumentare l’occupabilità dei percettori del reddito di cittadinanza » spiega Domenico Parisi, presidente di Anpal. «Siamo pronti – dice la coordinatrice degli assessori regionali al lavoro, Cristina Grieco-, ma attendiamo il sistema informatico unitario». L’assegno introdotto dal Jobs act per i disoccupati in Naspi da almeno 4 mesi, è stato riservato dal precedente governo ai soli percettori del reddito di cittadinanza. Maurizio Del Conte, ex presidente Anpal ritiene «un grave errore averlo sospeso, limitando la platea, servono politiche attive universali e strutturali».