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Pensioni, Gnecchi (Pd): dubbi sulle coperture dell’opzione donna. Commissione Lavoro Camera critica decisione Governo di prorogare attuale sistema indicizzazione per un altro biennio

Dubbi sulle coperture per consentire la fruizione dell’opzione donna sino al 2015 e sulle altre misure previste dal Governo sulle pensioni con la Legge di stabilità. Li ha espressi ieri MariaLuisa Gnecchi (Pd) in Commissione Lavoro alla Camera dove sono proseguite le riunioni per l’esame della proposta di legge unificata sulla settima salvaguardia e sull’accesso flessibile al pensionamento.

La deputata Pd considera discutibile la proroga per altri due anni, sino al 2018, dell’attuale meccanismo di indicizzazione che penalizzerà gli assegni superiori a circa 1.500/2mila euro lordi al mese. Soprattutto perchè gli oneri, pari a 2 miliardi, appaiono eccessivi e comunque già stanziati con la legge 243/04.

La Gnecchi ha sottolineato come nell’ambito delle riunioni informali svoltesi nel corso del mese di agosto 2015 la Commissione si fosse trovata d’accordo con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l’INPS nell’auspicare il ricorso a una circolare per dare soluzione al problema, senza la previsione di ulteriori oneri, a differenza di quanto previsto nel testo del disegno di legge. Con riferimento all’applicazione della cosiddetta «opzione donna», la Commissione Lavoro non condivide dunque l’impostazione adottata dal Governo, anche con riferimento al fatto che parte degli oneri sono coperti con i risparmi derivanti dalla proroga al biennio 2017-2018 della riduzione delle percentuali di indicizzazione dei trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS.

La Commissione ha poi incalzato il Sottosegretario Cassano per la mancata trasmissione della relazione tecnica sulla settima salvaguardia elaborata il 1° ottobre dalla Commissione e poi trasferita, con diverse modifiche, all’interno del disegno di legge di stabilità (articolo 18). “La Commissione è concorde – ha dichiarato Renata Polverini – nel sollecitare la trasmissione della relazione tecnica, necessaria ad avere contezza degli effetti finanziari delle norme del testo unificato, anche allo scopo di intervenire nella maniera migliore sul testo del disegno di legge di stabilità, dove si cercherà di introdurre modifiche maggiormente aderenti al testo votato dalla Commissione”.

Cassano ha comunque garantito la disponibilità del Governo a valutare le proposte emendative che dovessero pervenire dal Parlamento. Abbiamo “destinato alla «settima salvaguardia» un importante volume di risorse, a dimostrazione dell’importanza che annette alla questione” – ha ricordato il Sottosegretario dichiarandosi sicuro che la discussione nel merito del disegno di legge di stabilità e le eventuali proposte emendative saranno valutate alla luce del testo presentato dal Governo. Cassano ha infine ricordato che altri problemi, quale ad esempio l’accesso al pensionamento dei lavoratori della scuola che avevano raggiunto la cosiddetta «quota 96», non sono stati affrontati nel disegno di legge di stabilità, ma comunque “il Governo valuterà con attenzione le proposte di modifica che verranno presentate in sede di esame parlamentare della manovra finanziaria”.

pensionioggi.it – 30 ottobre 2015 

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