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Peste suina africana in Belgio, situazione epidemiologica. Altri 158 casi in cinghiali selvatici vicino al confine con la Francia

In data 05/11/2018, le autorità belghe hanno riferito altri 158 casi di Peste Suina Africana in cinghiali selvatici nella regione vallona del Lussemburgo, in Belgio, vicino al confine con la Francia, all’interno di un’area boschiva di quasi 80 km quadrati. Non ci sono stati casi in suini domestici, commerciali o di altro tipo. Il settore dei suini commerciali si trova a oltre 200 km di distanza, nella regione delle Fiandre. Il Belgio rimane, ad oggi, esente da PSA nei suini domestici.

Le indagini epidemiologiche sono ancora in corso per accettare la provenienza dell’infezione. Sono state attuate misure cautelari provvisorie ai sensi dell’articolo 15 della direttiva 2002/60/CE, nelle zone confinanti con il Lussemburgo e la Francia. È stata istituita una zona infetta (di 630 km quadrati), all’interno della quale sono previste severe misure di biosicurezza.

Il Belgio ha preventivamente abbattuto tutti i suini domestici all’interno dell’area infetta (circa 5000 maiali) con 6 piccole aziende commerciali (aziende con più di 50 suini) e ha implementato una serie di rigorose misure di controllo per limitare la diffusione della malattia.

Se la Peste Suina Africana venisse rilevata nei suini domestici e nei cinghiali selvatici / suini selvatici, verrebbero introdotte le seguenti misure:

– Nessun visitatore può accedere agli stabilimenti in cui sono tenuti i suini

– L’accesso agli stabilimenti con i suini domestici è vietato per 72 ore dopo il contatto con cinghiali selvatici;

– Aumento della sorveglianza: tutti i suini allevati sono da testare per PSA, indipendentemente dai segni clinici;

– Divieto di accesso all’esterno per i suini a meno che la proprietà non sia recintata;

– È vietato il trasporto di partite promiscue di suini.

– Quattro settimane di quarantena per tutti i suini appena introdotti.

La Francia ha attuato controlli in una zona di rinforzo, comprendente 53 comuni nei dipartimenti di Ardenne, Mosa e Meurthe-et-Moselle, entro 10 km dalla zona infetta del Belgio, dove la caccia (senza cani) sarà utilizzata per ridurre la popolazione di cinghiali selvatici. È in atto una maggiore sorveglianza per i cinghiali rinvenuti morti. In Lussemburgo, vi è una zona di sorveglianza lungo il confine con il Belgio, in cui sono aumentate la sorveglianza dei cinghiali morti e le attività di caccia.

Si rimanda al sito della Food Agency for the Safety of the Food Chain per consultare il report completo.

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