In data 31/07/2017 il primo focolaio di Peste Suina Africana è stato notificato dalle Autorità della Romania. Il caso è stato individuato in un allevamento familiare e successive indagini sono in corso per identificare la fonte dell’infezione. L’allevamento si trova nella regione nord-occidentale di Satu Mare, che confina con l’Ucraina e l’Ungheria. Ulteriori informazioni sono riportate sul sito dell’OIE.
Inoltre, in data 01/08/2017 la Repubblica Ceca ha notificato all’OIE 9 nuovi focolai di PSA nei cinghiali, per un totale di 75 casi. Anche i nuovi casi sono stati identificati nella regione di Zlin. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito dell’OIE.
I casi
Un focolaio di Peste Suina Africana (ASF) è stato segnalato per la priva volta nella regione di Zlin, nella Repubblica Ceca, il 27 giugno 2017. Nonostante accurate indagini, non si hanno prove su come l’infezione sia potuta giungere in tale area della Repubblica Ceca, anche considerando che i più vicini focolai noti d’infezione, in Polonia e in Ucraina distano almeno 400-500 chilometri in linea d’aria. L’ufficio locale dell’Amministrazione Veterinaria Statale ha presentato una denuncia contro ignoti per diffusione della malattia e il ministro dell’agricoltura, Marian Jurecka, ha confermato un probabile coinvolgimento dell’uomo nell’introduzione dell’infezione nel Paese. Cinquanta cinghiali nella regione di Zlin sono risultati positivi alla PCR per la presenza di genoma del virus della peste suina africana.
Nello stato della Repubblica Ceca, la sorveglianza passiva effettuata dal 15/06/ Al 11/07/2017 su 66 cinghiali ha evidenziato 25 capi positivi, tutti nella regione di Zlin, distretto Zlin dove nello specifico sono stati esaminati 38 animali; a P?íluky: 5 casi, Hvozdná 9, Lu¸kovice 6, Kostelec u Zlína 5 casi.
Tutti i 25 casi di ASF nei cinghiali sono stati confermati presso il laboratorio di referenza nazionale dell’istituto pubblico veterinario di Jihlava.
Fino al 26 luglio 2017, sono stati analizzati 99 cinghiali trovati morti nella regione di Zlin e 66 carcasse erano positive alla malattia; gli ultimi 15 casi si sono verificati nella provincia di Zlínský (12 casi) e nell’ area catastale di Kleiuvka (3 casi). (Fonte: ProMed-mail post del 26 luglio 2017).
Finora, nella zona di caccia intensiva autorizzata dall’amministrazione veterinaria regionale di Zlin a tre associazioni di caccia, sono stati catturati 609 cinghiali di cui 607 negativi e i rimanenti 2 campioni non erano idonei per l’analisi.
Sono state adottate misure veterinarie su allevamenti di maiali e di cinghiali, conformemente alla direttiva 2002/60 / CE e al Regolamento (CE) N. 1069/2009 su tutta la regione di Zlin (1034 Km²) successivamente estese su tutto il territorio nazionale.
E’ stata effettuata sia un’indagine epidemiologica su tutta l’area definita infetta sia un’accurata ispezione sui luoghi di ritrovamento degli animali positivi.
La formazione di un gruppo di lavoro omogeneo con figure professionali diverse (veterinari del luogo, cacciatori, epidemiologi, biologi esperti in fauna selvatica) ha permesso di avere in tempi celeri una visione chiara della situazione epidemiologica e di affrontare il problema in modo collaborativo.
Il 25 luglio 2017 l’autorità ungherese sulla sicurezza alimentare (NÉBIH) ha avvertito di un episodio di ASF a soli 20 Km dal confine. Il focolaio è stato registrato a Berehuifalu, in Ucraina. Casi di malattia sono stati registrati negli ultimi mesi anche in Polonia, nella Repubblica Ceca, Lettonia, Estonia e Lituania. Per il momento non sono stati registrati focolai in Ungheria.
L’agenzia NÉBIH ha sollecitato l’osservanza di tutte le norme e regolamenti per prevenire la diffusione del virus.
Il 31 luglio 2017 un focolaio di ASF è stato notificato per la prima volta in Romania nella regione di Satu-Mare, vicino al confine con l’Ucraina e l’Ungheria. Il caso si è manifestato in un suino di un allevamento familiare di quattro maiali. L’animale è stato trovato morto e i rimanenti capi sono stati abbattuti sul luogo dopo la conferma di positività eseguita presso il laboratorio nazionale dell’istituto per la diagnostica e la salute degli animali, Bucarest.
Il giorno seguente, in un allevamento confinante di tre maiali, e sempre a conduzione familiare, è stato rinvenuto morto un capo; gli altri due capi sono stati abbattuti.
I test diagnostici utilizzati sono stati: immunofluorescenza diretta, PCR e RT-PCR. La fonte d’infezione non è nota e un’indagine epidemiologica è in corso.
Figura 2. Primo focolaio di Peste Suina Africana in Romania, 31 luglio 2017 (fonte: WAHID-OIE_2017)