Acque avvelenate da Pfas: Davide Zoggia, deputato di «Art.1 Movimento Democratici e Progressisti, ha presentato una interrogazione ai ministri della Salute Beatrice Lorenzin e dell’Ambiente Gian Luca Galletti in cui chiede di intervenire per porre fine all’emergenza che riguarda 200 mila persone tra Vicenza e Montagnana.
Dopo aver ricostruito l’emergenza sanitaria in Veneto legata a questa sostanza, l’onorevole Zoggia ricorda che «la contaminazione di interferenti endocrini nelle acque venete è stata scoperta nel 2013, grazie a uno studio del Cnr, commissionato due anni prima dal ministero dell’Ambiente. Veicolati dall’acqua, i Pfas hanno contaminato anche la catena alimentare, come hanno dimostrato le analisi effettuate dai servizi veterinari e di igiene delle aziende sanitarie locali diffuse nel settembre 2015, ma poi giudicate inaffidabili e allarmistiche dai tecnici regionali. Lo scorso mese, la Regione Veneto ha annunciato due piani di monitoraggio per verificare la presenza e gli eventuali effetti su persone e alimenti».
Zoggia ricorda che «un bio-monitoraggio condotto dall’Istituto superiore di Sanità in collaborazione con la Regione Veneto ha stimato che 250.000 persone abbiano utilizzato per anni acqua potabile inquinata da Pfas e che siano 60.000 quelle interessate da un livello maggiore di contaminazione».
Tutto questo per chiedere se i ministri Lorenzin e Galletti «vogliano avviare, in coordinamento con l’Istituto superiore di sanità, un lavoro di verifica, confronto ed approfondimento dei dati emersi e se non ritengano avviare, tramite le strutture sanitarie del Veneto, una campagna informativa che fornisca alle donne in gravidanza consigli ed indicazioni sugli accorgimenti da adottare per limitare gli effetti dannosi dei Pfas sulla salute materna e neonatale».
Davide Zoggia chiede poi «quali attività di controllo sono attualmente in essere nella catena alimentare e in particolare sui prodotti locali come uova e carni bianche, con particolare riferimento al “grosso gruppo delle grande distribuzione” che per ragioni di trasparenza dovrebbe essere reso noto ai consumatori».
Ultima richiede a Lorenzin e Galletti riguarda il censimento di «tutti gli scarichi nei corpi idrici contenenti sostanze perfluoroalchiliche al fine di contenere le concentrazioni di Pfas entro i limiti di performance».
Il Mattino di Padova – 30 marzo 2017