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Piemonte. Scure sui primari. Regione taglia oltre cento posti

Durante la due giorni a Pianezza con i direttori sanitari e generali di Asl e ospedali l’assessore ha illustrato i progetti da adottare per ridurre le spese della Sanità

Niente più emodinamiche doppie, negli ospedali piemontesi. Né primariati e dipartimenti-fotocopia. La riorganizzazione della rete ospedaliera passerà da subito attraverso una cura dimagrante che prevede anche diversi accorpamenti tra gli ospedali delle neonate Federazioni. Anche sul fronte delle spese la parola chiave è «ridurre», benché «al termine del primo semestre del 2012 – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità, Paolo Monferino – registriamo una leggera diminuzione della spesa complessiva del sistema sanitario». Ma l’obiettivo non è pienamente raggiunto, perché con i conti «non si è ancora in linea con la cifra che dovremo raggiungere a fine anno».

Il «ritiro»

È quanto emerso dalla due giorni dei direttori generali e sanitari della Sanità, riuniti a Villa Lascaris di Pianezza con l’assessore regionale alla Sanità, Paolo Monferino, e con i direttori delle neonate Federazioni. «Due giorni molto densi – commenta Monferino -, pieni di idee, progetti, piani che la squadra della Sanità piemontese ha dibattuto per garantire l’offerta dei servizi finora dati, pur in carenza di risorse finanziarie».

Le Federazioni

Sul fronte delle Federazioni si comincia subito: poiché gli accordi con il sindacato prevedono un passaggio su base volontaria, si tratterà di trovare il personale che dalle Asl passerà al nuovo sovra-ente. Provveditorato, Informatica e Servizio tecnico patrimoniale saranno i primi a esser resi sovra-aziendali. Ma per fare questo – è stata una delle obiezioni – è necessario che le reti informatiche siano in grado di dialogare fra loro, cosa che attualmente non accade neppure fra le Asl che fanno parte di un’unica Federazione.

Il fondo immobiliare

In tempo di crisi e bilanci in rosso, sono stati presentati progetti che dovrebbero generare liquidità per il sistema sanitario piemontese attraverso un migliore utilizzo del patrimonio immobiliare: «È stata analizzata in particolare la possibilità della costituzione di un Fondo di valorizzazione immobiliare», spiega l’assessore. E sempre con l’obiettivo di migliorare uno dei parametri oggi più negativi che caratterizzano il sistema, cioè i ritardi di pagamento dei fornitori da parte delle Aziende sanitarie regionali, «sono stati presentati due progetti per garantire la possibilità di accedere ad anticipazioni di pagamento a fronte di una certificazione delle fatture che porterebbe al pagamento diretto da parte della Regione e non più delle Aziende sanitarie regionali». In questo modo il Piemonte cancellerebbe uno dei dati più pesantemente negativi dei propri conti economici. Un debito milionario che rischia di mettere ogni anno in ginocchio numerosi fornitori.

I posti tagliati

Sul fronte dello snellimento della «macchina», l’Aress ha presentato un progetto che riduce drasticamente i dipartimenti e i primariati: da 903 a 727 i primi, da 190 a 79 i secondi.

Non si sa ancora quali reparti e servizi saranno accorpati. «Questo – spiega l’assessore Monferino – sarà analizzato in sedute più ristrette all’interno di ciascuna Federazione e con i direttori generali». Da analizzare anche le nuove regole per la libera professione intra moenia, in vista delle norme del ministero: è evidente che gli ospedali non saranno in grado di fornire ai medici gli spazi per fare la libera professione «dentro le mura», sarà quindi autorizzata la professione in studi esterni, ma gli studi dovranno anche in questo caso essere in Rete perché l’attività possa essere monitorata dalle Asl di appartenenza

La Stampa – 17 settembre 2012

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