Riqualificazione delle periferie, bonus di 500 euro ai neodiciottenni, rafforzamento delle dotazioni di polizia, vigili del fuoco, forze armate. Il pacchetto sicurezza da due miliardi, varato a dicembre nella legge di Stabilità, stenta ancora a vedere la luce, compresi i nuovi giubbotti antiproiettile. In porto è arrivato solo il bonus da 80 euro a poliziotti, carabinieri, finanzieri, erogato effettivamente sin da gennaio.
«Per ogni videocamera nella strada ci dev’essere un videomaker, per ogni centesimo in sicurezza ci dev’essere un centesimo investito in cultura », lo annunciava Renzi in novembre, all’indomani della strage al Bataclan. A quasi tre mesi da quel discorso poco è stato fatto.
«Il ritardo è evidente», dicono a Palazzo Chigi, dall’entourage del ministro Boschi. «Ma su una cosa siamo certi: la card ai giovani non salterà, arriverà a ciascuno nel giorno del compleanno e vedremo come recuperare il tempo perduto». Per quasi tutte le misure inserite in quel pacchetto in realtà mancano i decreti attuativi: dpcm, ovvero decreti del Presidente del Consiglio, attesi entro gennaio ancora non ci sono. Il «programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana» ad esempio (500 milioni per il 2016) prevedeva l’invio dei progetti da parte dei sindaci entro il primo marzo. Ma il dpcm con il bando non è arrivato («Il testo è stato chiuso e inviato ai ministri competenti: Infrastrutture, Economia e Beni Culturali», dicono a Palazzo Chigi). Così il tesserino plastificato da 500 euro per chi compie quest’anno la maggiore età: 571 mila ragazzi, impegno da 290 milioni, possibilità di spenderli in libri, dischi, cinema, teatro, musei, parchi naturali, concerti. Chi ha già festeggiato il compleanno dovrà attendere ancora un po’.
L’unica misura già in marcia è il bonus da 80 euro, finito nelle buste paga di gennaio di poliziotti, carabinieri e finanzieri sotto la voce separata “contributo straordinario legge 28 dicembre 2015 n. 208”. Per il resto, gli stanziamenti ci sono, non sempre gli effetti. Ad esempio, 10 milioni sono previsti per il «rinnovo e l’adeguamento della dotazione dei giubbotti antiproiettile della Polizia di Stato» (comma 967). «Il dpcm per assegnare alle amministrazioni quella somma doveva essere varato entro la fine di gennaio, ma se ne sono perse le tracce», conferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil. «E senza quel decreto le nuove dotazioni non possono essere messe a disposizione dei poliziotti che prestano servizio su strada, costretti a lavorare con i vecchi giubbotti». Va meglio sul fronte diplomatico, laddove i 15 milioni stanziati per aumentare il livello di sicurezza di ambasciate, consolati, istituti di cultura verranno usati nei prossimi mesi. Anche il capitolo cybersicurezza (150 milioni per difendere la rete italiana da attacchi di hacker), dopo le polemiche sulla nomina di Carrai, sembra aver subito un arresto.
Ma come mai questo andamento lento su un pacchetto di misure così cruciali in piena emergenza terrorismo? Ritardi burocratici, certo. Ma non solo. «Tutto quel che è differibile, è stato tenuto in sospeso in attesa della trattativa con Bruxelles », dice un tecnico del ministero dell’Economia. Sullo sfondo i 2-3 miliardi da trovare per evitare la bocciatura dei conti, «si prenderanno in parte anche da lì» spiegano da via XX settembre, oltre che dalle risorse extra per il rientro dei capitali e dai risparmi dovuti a uno spread più basso. Due voci, queste ultime, che possono superare anche i 2 miliardi. Il resto, forse, dal pacchetto sicurezza.
Repubblica – 10 marzo 2016