Barroso: da valutare l’impatto delle spese di investimento sui vincoli di bilancio. Moavero: dai governi europei apertura alle nostre proposte
La Commissione ha annunciato di voler presentare a breve un rapporto sulla qualità della spesa pubblica. Per valutare in modo flessibile gli investimenti nel calcolo del deficit, come chiede l’Italia? Per ora, c’è solo l’impegno a fare un’analisi di principio. Intanto oggi l’esecutivo comunitario presenterà le raccomandazioni rivolte ai 27 Paesi dell’Unione. Al governo italiano dovrebbe chiedere tra le altre cose di adottare rapidamente l’attesa riforma del mercato del lavoro. Ieri il presidente della Commissione José Manuel Barro-so ha spiegato che Bruxelles «intende monitorare l’impatto dei vincoli di bilancio sulla spesa pubblica favorevole alla crescita e sugli investimenti pubblici». Ha aggiunto Bar-roso: «Se necessario, la Commissione annuncerà linee-guida sui margini di manovra di eventuali azioni entro i limiti» del Patto di stabilità, «mettendo l’accento sulla sostenibilità delle fmanze pubbliche a medio termine» e tenendo conto delle condizioni dei singoli paesi. Ad alcuni la presa di posizione è sembrata un’apertura alla richiesta italiana di introdurre la regola d’oro. I governi dell’Unione e le istituzioni europee «ascoltano in modo aperto» le proposte italiane, ha commentato il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero. «Alcuni paragrafi del nuovo Patto di stabilità consentono, noi pensiamo, di considerare la spesa per investimenti in modo diverso: apparirebbe nei conti, ma presentata in modo appropriato, mettendone in luce la natura positiva». Il tema è sempre controverso. La Germania, in particolare, teme trucchi contabili. Ieri la frase ambigua della Commissione è sembrata volutamente cauta, scritta per poter fare contenti sia gli italiani che i tedeschi. Nel frattempo Bruxelles presenterà oggi le sue raccomandazioni ai Paesi dell’Unione, sancendo il ruolo crescente dell’esecutivo comunitario nell’influenzare le politiche economiche nazionali, in un contesto di sempre maggior coordinamento tra i paesi della zona euro. Sul fronte della lotta alla disoccupazione, la Commissione dovrebbe chiedere all’Italia di promuovere la mobilità del lavoro, adottando la riforma del diritto del lavoro in via prioritaria. Inoltre, l’esecutivo comunitario vuole che il Paese affronti la segmentazione del mercato del lavoro e adotti un sistema integrato di sussidi alla disoccupazione. Dovrebbe anche ribadire la necessità di correggere il deficit eccessivo italiano entro la fine di quest’anno, come previsto. Per quanto riguarda la competitività dell’economia, la Commissione dovrebbe chiedere all’Italia di rafforzare il legame tra i salari stabiliti a livello settoriale e la produttività, attraverso un ulteriore miglioramento del quadro normativo. Secondo la Commissione, la lotta all’evasione fiscale, all’economia in nero e al lavoro non dichiarato deve proseguire. Nel contempo, il carico fiscale dovrebbe passare dal capitale e dal lavoro alla proprietà e ai consumi. Al di là dell’Italia, lo sguardo sarà tutto rivolto alla Spagna, in grave crisi economica. Ieri sera la Commissione sembrava non voler concedere più tempo al governo spagnolo nel ridurre il proprio deficit sotto al 3,0% del Pil, confermando che l’impegno dovrà essere onorato entro il 2013. L’atteggiamento inflessibile sarebbe stato chiesto da Madrid, preoccupata all’idea che maggiore flessibilità potrebbe provocare un aumento dei rendimenti obbligazionari.
30 maggio 2012