Completato il percorso per costruire una previdenza complementare che interessa un milione e 300mila potenziali iscritti
Lo annunciano in una nota congiunta i sindacati di categoria spiegando che «la firma del rogito notarile e la nomina del cda del fondo completano il percorso sostenuto per costruire un sistema pensionistico articolato, in grado di garantire ai lavoratori pubblici un reddito adeguato anche dopo l’uscita dal mercato del lavoro». Secondo i sindacati «si tratta di una grande opportunità che riguarda 1.300.000 potenziali iscritti. Un risultato – sottolineano – che viene incontro alle richieste dei lavoratori giustamente preoccupati del loro futuro previdenziale. Tanto più alle soglie dell’andata a regime del sistema contributivo che determinerà una netta riduzione dell’importo della pensione “obbligatoria” erogata anche per i lavoratori pubblici. Il rapporto tra pensione ed ultima retribuzione, infatti, e’ destinato a diminuire drasticamente, rispetto al sistema retributivo, scendendo dall’80% fino al 60% o 50%. Un rischio previdenziale che tocca soprattutto i lavoratori piu’ giovani (in particolare nella fascia di eta’ tra i 45 ed i 50 anni) ma che potrebbe non risparmiare coloro che rientrano nel cosiddetto sistema misto (parte retributivo e parte contributivo)”. Per Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl “la previdenza complementare e’ fondamentale sia per garantire un reddito pensionistico aggiuntivo, sia per annullare gli effetti della riduzione dell’importo della pensione. Oltre a un rendimento presumibilmente superiore a quello previsto per legge per il Tfr, chi decidera’ di aderire al fondo potra’ infatti beneficiare di un versamento contributivo mensile da parte del datore di lavoro, della deduzione Irpef dei contributi versati, della possibilita’ di richiedere per specifiche esigenze l’anticipo su quanto maturato”. Completata l’istituzione del fondo, a breve partira’ la campagna di adesione tra i lavoratori pubblici di sanita’ ed enti locali.
Il Sole 24 Ore Radiocor
22 dicembre 2010