Emergenza cani randagi: se non pagano i Comuni, paga l’Usl. L’azienda sanitaria stanzia 5 mila euro per la sterilizzazione dei cani femmina. Una deliberazione del dg Gian Antonio Dei Tos, lo scorso 7 marzo, ha previsto il relativo impegno di spesa per il 2014, allo scopo di favorire gli affidi.
Il problema è molto sentito: nel 2012 una signora ha fatto causa all’Usl dopo essere stata aggredita da un branco di cani randagi. E con l’estate torna l’incubo abbandoni. L’unica struttura nel territorio dell’Usl 7, in grado di ospitare i randagi in una struttura adeguata per poi sperare nelle adozioni, è il canile consortile di Cison. I Comuni, ancora, non si sarebbero fatti carico del problema: «Considerato che l’ordinanza ministeriale 16 luglio 2009 pone a carico dei Comuni l’onere della sterilizzazione dei cani randagi catturati nel loro territorio», recita la delibera, «e considerato che ad oggi nessun Comune dell’Usl 7 si è fatto carico del problema, allo scopo di non vanificare il lavoro fin qui svolto si ritiene di continuare con le modalità già in atto la sterilizzazione delle cagne randagie catturate nel territorio dell’Usl 7, al solo scopo di favorire gli affidi e diminuire in tal modo le spese per il mantenimento degli animali ricoverati nelle strutture sanitarie pubbliche e/o private convenzionate». Come riferimento, è stata presa la tariffa applicata dal Canile Multizonale dell’Usl 9 di 150 euro per ogni cane femmina. Sono già state individuate strutture veterinarie, all’interno dell’Usl 7, che si sono rese disponibili per effettuare le sterilizzazioni, dato che l’Usl al momento non dispone di strutture idonee. (a.d.p.)
La Tribuna di Treviso – 17 marzo 2014