Buonitalia è una società pubblica nata per promuovere i prodotti alimentari italiani nel mondo, ma nel periodo in cui Luca Zaia è stato ministro molte iniziative sono andate in Veneto.
CONEGLIANO (TV) – Quando nel 2008 Luca Zaia diventa ministro delle Politiche Agricole mette a capo di Buonitalia Walter Brunello, un suo fedelissimo a cui affida 50 milioni di euro per far ripartire la società. «Soldi spesi in modo politicamente scorretto» a detta di Giancarlo Galan, successore di Zaia, che quando arriva al Ministero nel 2010 trova che: «Tutto era fatto con grande pressapochismo».
Tra i due non corre buon sangue, ma a quanto pare Galan non è l’unico a pensarla così, visto che pochi mesi fa la commissione Agricoltura della Camera ha ficcato il naso tra i contratti dei progetti realizzati e ha notato che c’era un certo squilibrio a favore della regione Veneto.
Come il caso della società City Center di Treviso che, quando Zaia era ministro, avrebbe dovuto realizzare il sito di Buonitalia. Uno dei soci è Alberto Campion, l’uomo che gli ha curato la comunicazione web aprendo il sito lucazaia.it. Uscita la notizia sui giornali, il progetto va in fumo.
I TORONTO RAPTORS – Buonitalia nel periodo di Zaia ha finito anche per sponsorizzare per 328mila euro una squadra di basket canadese, i Toronto Raptors, dove oltre al cestista Andrea Bargnani, troviamo Maurizio Gherardini ex procuratore generale della Benetton Treviso, che «avrà dato l’aggancio per una squadra e per una promozione a livello degli Stati Uniti» risponde Zaia e conclude: «Perché non mi chiede del milione di euro speso prima di noi per finanziare una guida negli Stati Uniti?».
LA LIQUIDAZIONE – Insomma, la malagestione di Buonitalia sembra quindi partire alla lontana. E quali sono state le conseguenze?
La società oggi è in liquidazione anche se in cassa ha ancora 20 milioni di euro che non può spendere perché secondo il Ministero le rendicontazioni dei progetti non sono complete. Prima di chiudere i battenti Buonitalia dovrebbe saldare i suoi conti con i fornitori che hanno realizzato gli eventi: l’Enoteca Italiana aspetta 100mila euro, la Federazione di rugby ne vuole 600mila, la Fiera di Verona 3,8 milioni, la Biennale di Venezia 300mila, Parmigiano Reggiano e Grana Padano 2,3 milioni. Ad oggi è ancora tutto fermo.
Il Corriere della Sera – 3 giugno 2012 (anticipazione del servizio di Report del 3 giugno)