Pubblico impiego. Incontro Patroni Griffi-sindacati. Il ministro: no a poteri di veto. Cosmed: irrisolto il nodo precariato
Con i sindacati «ci siamo parlati con la consueta franchezza. C’e’ l’intenzione di dare attuazione alla norma introdotta con la spending review che prevede il meccanismo dell’esame congiunto con le parti sociali per le materie di esuberi, delle eccedenze e della mobilita». Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, al termine dell’incontro sul pubblico impiego di ieri. L’incontro, in calendario da tempo, cui hanno preso parte le Confederazioni, tra cui Cosmed, aveva al centro il pubblico impiego a fronte dell’approvazione del decreto governativo sulla Spending review. Il Ministro ha confermato la volontà di rilanciare il dialogo con i sindacati pur nella consapevolezza che chi tra i sindacati, a seguito dell’Accordo del 3 maggio 2012, si attendeva un Ddl organico sui diversi punti dell’intesa, è rimasto deluso.
Nella sostanza, si legge in una nota Cosmed, però il Ministro ha fatto rilevare che, per quanto attiene le relazioni sindacali ed i sistemi di valutazione delle performance nella Spending, si sono fatti alcuni passi avanti, passando ad un modello ben delineato Informazione/esame congiunto e al superamento delle famose tre classi di merito.
Ora, di fronte ai vincoli della Spending che fissa al 31 ottobre l’individuazione delle eccedenze, si rende necessario procedere all’esame congiunto della materia, dando priorità a definire criteri generali accurati, parametri, equipollenze, valutazione delle distanze nei trasferimenti, eccetera, tentando di pervenire ad un accordo virtuoso. Il ministro, per il processo istruttorio ha proposto anche di avvalersi dell’Aran e ciò per velocizzare le procedure.
Le Organizzazioni confederali presenti, Cosmed compresa, hanno denunciato la gravità della mancata attuazione dell’accordo del 5 maggio e la unilateralità del processo riformatore del Governo che di fatto ha penalizzato oltre ogni limite l’Impiego Pubblico, ritenendolo a torto fonte di inefficienza e di sprechi, laddove, come nel caso del Ssn, esso svolge una funzione fondamentale per la tenuta stessa del sistema Paese nel suo complesso.
Tra le varie questioni sulle quali i Sindacati, e Cosmed in particolare, hanno duramente criticato il Ministro ed il Governo specifico accento è stato posto sulla questione del precariato del pubblico impiego e della sanità in particolare. Il ministro ha negato però la volontà di smantellare il Sistema Pubblico, ma ha confermato la volontà del Governo di ridimensionare l’apparato a partire dalla amministrazioni centrali e sino alle autonomie locali, non facendo cenno però alla Sanità.
A fronte del dibattito il Ministro ha confermato la volontà di arrivare rapidamente ad un accordo sui processi di riorganizzazione delle dotazioni organiche delle amministrazioni a partire da quelle centrali.
Ha altresì dichiarato la possibilità di arrivare ad un accordo quadro su alcune materie relative alle relazioni sindacali e ha annunciato l’apertura del tavolo sul precariato (se pure con alcune attenuazioni di portata delle possibili linee di discussione) e sulla Scuola.
Per la prossima settimana è stata annunciata una ulteriore riunione sui temi generali per passare poi rapidamente al confronto operativo sui tavoli annunciati.
Patroni Griffi: confronto con i sindacati ma no ai veti
Con i sindacati “ci siamo parlati con la consueta franchezza. C’e’ l’intenzione di dare attuazione alla norma introdotta con la spending review che prevede il meccanismo dell’esame congiunto con le parti sociali per le materie di esuberi, delle eccedenze e della mobilita’”. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, al termine dell’incontro sul pubblico impiego.
“Il confronto – ha affermato ancora – consente di acquisire il valore aggiunto che deriva dal fatto che ci si parla, senza acquisire la negativita’ nel potere di veto o nella commistione di ruoli”.
Sindacati e ministero, ha spiegato, avranno 30 giorni di tempo “perche’ tutte le tematiche attinenti ai criteri per la gestione delle eccedenze, dei prepensionamenti e della mobilita’ siano oggetto di un confronto, auspicabilmente finalizzato a trovare un accordo”. Se si trovera’ un’intesa, questa si tradurra’ in una direttiva, altrimenti le parti “riprenderanno la loro liberta’ di azione sul da farsi.
Evidentemente – ha sottolineato il ministro – il processo di riorganizzazione non puo’ essere interrotto, neanche nei tempi, dalla mancata condivisione dei criteri. Questa e’ la logica dell’esame congiunto che ha il grande pregio di preservare il valore aggiunto che viene dal confronto senza che questo possa tradursi in un potere di veto da una parte o dall’altra”.
L’impostazione delle nuove relazioni sindacali, ha tenuto a precisare il ministro, “da una parte segna una discontinuita’ rispetto al passato e dall’altra evita le criticita’ e gli effetti negativi di una concertazione non fatta bene, che sia frutto di commistione di ruoli. Il confronto consente di acquisire il valore aggiunto che deriva dal fatto che ci si parla, senza acquisire la negativita’ nel potere di veto o nella commistione di ruoli in questo caso tra datori di lavoro pubblici e organizzazioni sindacali”.
Conversando con i Giornalisti il Ministro ha aggiunto che “Il 31 ottobre arriveranno i numeri reali” sugli esuberi nel pubblico impiego. A chi gli chiedeva se il numero di 24mila fosse attendibile il ministro ha risposto: “Avete atteso con tanta pazienza fino a ora per sapere i numeri precisi. Quei 24 mila esuberi sono una fotografia di tipo aritmetico ed e’ precisa solo per quanto riguarda le amministrazioni statali. Il 31 ottobre i numeri saranno reali e non frutto di una proiezione aritmetica”. Stiamo raccogliendo ora i dati dalle singole amministrazioni per avere la proiezione della riduzione sulle dotazioni organiche attuali”.
5 settembre 2012