Il Corriere della Sera. Torna il giallo per decreto da lunedì e sempre da lunedì più della metà delle regioni italiane, se non proprio quasi tutte, potrebbe essere in zona gialla. Con un indice Rt inferiore a 1 e un’incidenza di casi settimanali inferiore a 250 per 100 mila abitanti, hanno ottime probabilità di diventare gialle Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Veneto e le provincie autonome di Trento e Bolzano. Anche Campania e Toscana hanno numeri da gialle. Per la Toscana il via libera potrebbe arrivare già oggi dopo il monitoraggio, mentre la Campania resterebbe arancione soltanto perché non sono trascorsi i giorni necessari dall’ultimo cambio di colore. Quest’ultima regione come la Toscana ha un Rt molto vicino a 1 e un’incidenza di casi settimanali sopra 200 per 100 mila abitanti.
Ancora in arancione rimarrà la Sicilia. In bilico tra arancione e giallo la Calabria e la Basilicata. La Puglia potrebbe passare in arancione. Sardegna e Valle d’Aosta sono le uniche che potrebbero restare in rosso e non passare all’arancione.
«Il passaggio in zona gialla — avverte la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini — è una conquista degli italiani, abbiamo recuperato spazi di libertà che dobbiamo però gestire con molta prudenza. Il virus circola tra di noi, adesso non c’è solo una responsabilità del governo ma anche collettiva».
Sono infatti sempre tanti i nuovi contagi in 24 ore, 16.232, e sono altre 360 purtroppo le vittime. Il tasso di positività sale leggermente dal 3,95% al 4,44%, con 364.804 tamponi, molecolari e antigenici rapidi, oltre 14 mila in più di mercoledì quando erano stati 350.034. Salgono quindi a 3.920.945 i positivi totali certi e sono 118.357 i decessi dall’inizio della pandemia.
Le vaccinazioni somministrate finora, fa sapere il commissario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, sono oltre 16 milioni. Inoltre dal 27 al 29 aprile disporremo di più di 2,5 milioni di dosi di vaccini, cui si aggiungeranno ulteriori 2,6 milioni in arrivo dal 30 aprile al 5 maggio.
Cala la curva dei ricoveri. Sono 690 in meno i positivi ricoverati nei reparti ordinari nelle ultime 24 ore, in tutto 22.094. In calo anche la pressione sulle terapie intensive con 55 pazienti in rianimazione in meno, 3.021 in totale e 174 ingressi nuovi ingressi.
Nonostante questi numeri «la circolazione del virus nel nostro Paese rimane ancora sostenuta», dice il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Secondo l’ultimo report, diminuiscono di 375 unità i ricoveri in terapia intensiva nell’ultima settimana ma 12 Regioni sono oltre la soglia critica del 30%: Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Liguria, Calabria. Nello stesso tempo, pur di fronte ad un grande passo in avanti nella campagna di vaccinazione, «mancano ancora 180 mila somministrazioni al giorno per raggiungere l’obiettivo fissato dal piano Figliuolo».
La Lombardia è la regione italiana con più casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore (2.509). Seguono, sopra quota mille, nell’ordine, Campania (1.912), Puglia (1.895), Piemonte (1.646), Sicilia (1.412). E poi Lazio (1.311), Veneto (1.060) e Toscana (1.041).