Il 2022 si è chiuso con un’intensa attività per i magistrati del Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Veneto, chiamati a dirimere numerose controversie fra allevatori e Agea, che bussa alle porte degli allevamenti chiedendo il pagamento delle sanzioni.
Il problema è sempre quello delle quote latte e delle multe non pagate, per le quali l’esattore continua a pretendere il saldo, a volte per cifre importanti, aggravate dagli interessi di mora.
Ma le quote latte, si dirà, non esistono più dal 2015 e inoltre le multe risalgono a molti anni prima.
Dunque dovrebbero essere cadute in prescrizione, visto che questa interviene dopo cinque anni o al massimo, in taluni casi, oltre i dieci anni.
Vero, purché la stessa prescrizione non sia stata interrotta da un qualche provvedimento.
Le sentenze a sfavore…
A complicare il quadro ci sono i severi giudizi della magistratura comunitaria e nazionale per le inesattezze e le irregolarità nel computo del corretto ammontare delle multe, come già più volte AgroNotizie ha approfondito.
Molti così i ricorsi che si accumulano sul tavolo del magistrato amministrativo chiamato a dirimere, a distanza di anni, questa intricata vicenda.
A volte dando ragione agli allevatori, ma più frequentemente respingendo le loro istanze.
E’ accaduto con l’ultima sentenza del 27 dicembre, a firma del presidente Mara Bertagnolli, che non ha accolto il ricorso presentato dai soci di un’azienda, ora non più in attività, per multe che riguardano il latte prodotto fra il 1997 e il 1999, dunque oltre venti anni fa. Stessa sorte si registra per molti altri ricorsi.
… e quelle a favore
Fra le molte sentenze avverse agli allevatori, eccone invece una positiva, arrivata quasi alla vigilia di Natale, il 23 dicembre, relativa a una multa per eccesso di produzione fra il 1995 e il 1996.
In questo caso gli interessi maturati, quasi 33mila euro, si sommano alla multa vera e propria, per una cifra complessiva di oltre 95mila euro.
Un caso complesso, con l’intervento del Consiglio di Stato che nel 2021 ha annullato una multa precedente, chiedendone il ricalcolo.
Ricalcolo che ha portato la multa dai circa novemila euro iniziali agli attuali 62700 cui si sommano, come visto, gli interessi.
In questo caso l’allevatore che ha fatto ricorso ha evidenziato nella sua tesi difensiva che il diritto di Agea di pretendere il pagamento sarebbe prescritto, sia considerando il termine quinquennale sia quello decennale.
E questa volta, in mancanza di elementi probatori su un’eventuale interruzione dei tempi di sospensione, Alessandra Farina, che ha firmato la sentenza in veste di presidente, si è pronunciata a favore dell’allevatore, annullando il provvedimento impugnato.
Pur specificando che il ricorso è accolto “limitatamente” ad alcune delle ragioni invocate dalla difesa.
Soddisfazione prematura
Soddisfazione è espressa da Liberi Agricoltori Veneto per voce del suo presidente Paolo Casagrande, che si dice convinto che la sentenza emessa, salutata come una vittoria dei “cobas del latte”, sancisca per tutti la prescrizione delle multe e dei ricalcoli. Purtroppo pare che non sia così.
Per una sentenza a favore degli allevatori che hanno fatto ricorso contro le multe, va ricordato che sempre a fine 2022 la maggior parte dei giudizi del Tar Veneto sono stati di segno contrario.
E quando il Tar respinge il ricorso si avvicina il momento di saldare il debito.
Senza entrare nel merito se ciò sia giusto o meno (da una parte gli errori del “sistema quote”, dall’altra il rispetto comunque dovuto alle leggi), non resta che puntare il dito ancora una volta sulla scelleratezza di certe scelte del passato in tema di politica agricola e sull’enorme ritardo con il quale si giunge, anche per le quote latte, a un giudizio capace di mettere la parola fine.
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/zootecnia/2023/01/11/quote-latte-non-e-ancora-finita/77987