Rating, Fitch declassa Veneto, Zaia: «Colpa dello Stato, non nostra»
Il governatore: «Ben altra sorte avremmo se non pagassimo i costi indiretti del debito sovrano dello Stato italiano»
VENEZIA – «Se il rating delle Regioni non fosse agganciato a quello degli Stati a cui appartengono, il Veneto avrebbe quello della Svizzera o della Baviera, nonostante la crisi». Lo sottolinea oggi il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando alcune notizie apparse sui circuiti informativi internazionali riguardo al declassamento annunciato alcuni giorni fa dall’Agenzia Fitch. «Purtroppo, invece, non è così: al pari dello Stato, e in conseguenza di ciò – accusa – il Veneto viene declassato da Fitch. È un trattamento che la nostra economia non merita, così come non lo merita la virtuosità dei conti della nostra pubblica amministrazione che, se applicati in tutta Italia, produrrebbero un risparmio di 30 miliardi di euro».
«È la stessa Agenzia, per la prima volta nella storia recente – aggiunge Zaia – a spiegare con chiarezza nella nota che accompagna la decisione assunta, che ben altra sorte avrebbe il Veneto se non pagasse i costi indiretti del debito sovrano dello Stato italiano considerando che, come recenti report testimoniano, l’economia dei nostri territori è in crisi ma è ancora vitale e i conti pubblici sono in ordine, a cominciare da quelli della sanità. Un caso più unico che raro nel Paese degli sprechi e della malasanità». «Se si leggesse con attenzione la nota emessa da Fitch – incalza Zaia – si evincerebbe come la stessa Agenzia affermi che il rating del Veneto è “compresso” da quello dello Stato e che “le prospettive potrebbero tornare stabili se venissero stabilizzate quelle della Repubblica”. Siamo insomma legati a filo doppio ai debiti degli spreconi ma ben altra sorte avremmo se ci fosse riconosciuta autonomia fiscale e finanziaria». (Ansa)
27 maggio 2013 – Corriere del Veneto