Regionali Veneto: 49 consiglieri, voto disgiunto, una preferenza. Il presidente Zaia ha promulgato la nuova legge elettorale
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha promulgato la legge (approvata dal Consiglio il 22 gennaio scorso) che modifica la precedente normativa elettorale, introducendo nuove regole per l’elezione del presidente della Regione e il rinnovo del Consiglio veneto, sulla base delle quali i cittadini potranno esprimere per la prima volta il proprio voto la prossima primavera.
Queste, in sintesi, le novità rispetto alle elezioni del 2010: i consiglieri regionali scendono da 60 a 49 (oltre al presidente eletto e al candidato presidente miglior perdente); è introdotto – ma solo dalla prossima legislatura – il limite di due mandati sia per il presidente che per gli assessori, nonché (in base alle modifiche da ultimo apportate) per i consiglieri regionali; gli elettori potranno votare sia per i candidati presidenti, sia per i propri rappresentanti in Consiglio regio nale: è data la massima libertà agli elettori, che potranno anche esprimere un voto disgiunto, cioè il voto a un candidato presidente e, contemporaneamente, a una lista a lui non collegata; in Consiglio regionale non siederanno dei «nominati» dai partiti: è infatti consentita l’espressione del voto di preferenza; le liste dovranno essere composte in misura eguale da candidati di sesso maschile e femminile, alternati tra loro (50% dei candidati di ciascuna lista dovrà essere di genere femminile); a livello provinciale, le liste di ogni partito saranno composte da un numero di candidati pari ai consiglieri da eleggere in ogni circoscrizione; è stata però introdotto un correttivo per le Province di Belluno e Rovigo che essendo meno popolose si trovano a eleggere un minor numero di consiglieri. In queste Province il numero di candidati per ogni lista potrà arrivare fino a 5 (in modo da rendere possibili eventuali sostituzioni in caso di dimissioni o impedimenti degli eletti). A differenza che in altre Regioni non è stata innalzata la soglia di sbarramento: sono ammesse al riparto dei seggi sia le coalizioni (insieme di partiti che appoggiano lo stesso presidente) che ottengono il 5 % dei voti di coalizione, sia le coalizioni composte da almeno un partito (gruppo di liste presentate in più province con lo stesso simbolo) che hanno ottenuto il 3% dei voti di lista. Nel frattempo l’assessore agli enti locali, Roberto Ciambetti, si è recato in Prefettura a Venezia, dove è stato dato l’avvio al percorso organizzativo e procedurale che porterà alla prossima chiamata alle urne.
Il Mattino di Padova – 28 gennaio 2015