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Regione Lombardia. Vitalizi a rischio, assalto alle casse regionali

Undici consiglieri hanno chiesto la restituzione dei contributi. Tra loro anche Renzo Bossi e Monica Rizzile pensioni saranno di sicuro cancellate nei prossimi anni

I vitalizi sono a rischio. Le pensioni dei consiglieri regionali, salvate questa volta dalla caduta anticipata del governo Monti, saranno di sicuro cancellate nei prossimi anni. Meglio passare alla cassa in anticipo, senza indugi. Devono aver ragionato così quegli undici eletti del Pirellone che nelle ultime settimane sono corsi in ragioneria con la medesima richiesta: avere indietro i contributi versati negli ultimi anni ai fini, appunto, della «pensione».

Pochi soldi (ma neppure tanto), maledetti e subito. La «previsione» degli undici eletti è costata alla tesoreria regionale 1.648.899 euro. È solo l’inizio, peraltro. Perché questa legislatura è ancora, almeno ufficialmente, in corso e per batter cassa c’è tempo fino al sesto mese della prossima. Intendiamoci: è tutto assolutamente legittimo. Si tratta di un diritto quello di scegliere se aspettare il vitalizio (a partire dal 60esimo anno d’età) o incassare i contributi versati. Il Paperone di questa parzialissima classifica è al momento Massimo Buscemi, assessore alla Cultura nell’ultima giunta Formigoni, che porterà a casa 358 mila euro. Un tesoretto maturato nelle scorse tre legislature. Dopo esser stati «dimissionati» dal loro stesso partito, hanno fatto richiesta dei contributi anche due leghisti di primo piano: Renzo Bossi (55mila euro) e Monica Rizzi, la tutor politica del Trota che in virtù delle due legislature maturate porterà a casa quasi 200 mila euro. Tra i nomi noti anche quelli dell’attuale presidente leghista dell’aula, Fabrizio Cecchetti (145 mila euro) e di Carlo Spreafico (158 mila), il pd diventato famoso per esser stato l’unico componente dell’ufficio di presidenza a non finire indagato. Uno che i conti li sa far bene è per definizione Romano Colozzi, assessore al bilancio delle ultime giunte Formigoni. Anche lui ora chiede indietro le somme versate (141.921 euro relativi alla scorsa legislatura), che non si sa mai. Che. La sorpresa si chiama Gabriele Sola, il consigliere idv che si dimise dal Pirellone proprio per non maturare il diritto alla pensione d’oro. Anche Sola ha però chiesto indietro i contributi versati in questi anni alla Regione: 74.951 euro.

Corriere.it – 21 gennaio 2013

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