Ricerca sanitaria pubblica, bando 2013 da 76,5 milioni: 27,5 milioni ai ricercatori under 40
di Roberto Turno. Un budget di 76,5 milioni per rilanciare la ricerca sanitaria pubblica. Con una fetta di 27,5 milioni da destinare esclusivamente ai giovani ricercatori under 40 anni, perché nella ricerca italiana che precipita e non offre prospettive, per i cervelli nostrani essere anche di poco under 40 significa spesso essere rimasti a lungo sottoccupati e dunque senza lavoro. Ed essere così ancora considerati giovani.
È ormai pronto ai nastri di partenza il bando per la ricerca sanitaria finalizzata che si svolge tutta in casa al servizio sanitario pubblico. Con tanto di referee e di valutazione che si promette trasparente e affidato a esperti anche internazionali.
Messo a punto dal ministero della Salute, e supervisionato dall’Economia, il nuovo bando andrà a breve all’esame delle Regioni, che avranno voce in capitolo anche per quanto riguarda il finanziamento delle idee che conquisteranno i “premi”. Sul tavolo dovranno esserci progetti di ricerca di durata triennale canalizzati verso otto aree strategiche lungo i filoni della ricerca clinico-assistenziale e di quella biomedica, in prevalenza traslazionale, verso nuove strategie diagnostiche, terapeutiche e clinico-assistenziali.
Le otto aree, per la precisione, riguardano: dismetabolismo e patologie cardiovascolari; malattie neurologiche; oncologia; infezioni e immunità; sicurezza alimentare e benessere animale; nuove biotecnologie; patologie di origine ambientale, del lavoro e della sicurezza sul lavoro; problemi legati all’epidemiologia, alle condizioni socio-economiche e a quelle organizzative.
Uno spettro ampio e molto legato alle patologie cosiddette «emergenti». Per una potenziale partecipazione alla “gara” che sarà aperta solo a chi opera nel Ssn. Per gli under 40, si prevede che debbano avere in corso un rapporto con una struttura del Ssn o che si impegnino a svolgere il loro progetto nella struttura pubblica del “destinatario istituzionale” scelto con un rapporti da formalizzare al momento della procedura di assegnazione dei fondi.
La partecipazione sarà distinta tra progetti di ricerca finalizzata, progetti dei giovani ricercatori, programmi di rete, progetti “estero” e cofinanziati. Con un’attenzione particolare per quelli considerati «a elevato impatto» per il servizio sanitario pubblico.
Dei 76,5 milioni complessivi, almeno la metà sarà riservata ai progetti di matrice clinico-assistenziale, la parte restante andrà alla ricerca biomedica traslazionale. Con una suddivisione dei fondi che prevede l’assegnazione di 27 milioni ai progetti dei giovani ricercatori, 10 milioni ai progetti di rete e almeno altrettanti ai “progetti estero”, 5 milioni al massimo da destinare a quelli cofinanziati. Gli altri 24 milioni riguarderanno la ricerca finalizzata.
Il Sole 24 Ore – 1 dicembre 2013