Primo via libera della Conferenza unificata ad alcuni dei decreti attuativi della riforma della Pa (legge 124/2015). L’intesa tra il Governo le Regioni e Comuni è stata raggiunta su otto degli 11 decreti. In particolare hanno incassato il parere positivo i testi di semplificazione della Conferenza dei servizi telematica e della Scia, le modifiche al Codice delle amministrazioni digitali, il decreto sulla trasparenza (il cosiddetto freedom of information act all’italiana, già all’esame anche delle Camere) , le misure per i licenziamenti dei dipendenti in caso di falsa attestazione di presenza in ufficio con sanzioni rafforzate ai dirigenti che non fanno scattare la disciplinare accelerata e le nuove regole per il reclutamento dei direttori generali delle Asl. Intesa raggiunta anche sul riordino delle forze di polizia e l’accorpamento della Guardia forestale con trasferimento di funzioni e personale all’Arma dei Carabinieri.
Giudizio sospeso per un approfondimento politico, invece, sul regolamento di delegificazione che attribuisce poteri sostitutivi alla presidenza del Consiglio per tagliare il timing delle autorizzazioni di grandi opere o grandi impianti produttivi. Soddisfatta la ministra Marianna Madia: «Il senso della Conferenza unificata, dopo l’incontro della scorsa settimana, è quello di lavorare insieme – ha spiegato – con la consapevolezza che al cittadino interessa avere un servizio di qualità con tempi e regole certe da parte della Repubblica». Riguardo al rinvio dell’intesa sul regolamento che accelera i tempi per gli insediamenti produttivi, Madia ha spiegato che c’è «un emendamento delle regioni. È un punto su cui fare un approfondimento e capire come vengono scelti gli investimenti strategici sapendo che l’obiettivo è velocizzare i grandi investimenti privati che portano sviluppo e innovazione».
Non erano all’ordine del giorno ieri i testi su autorità portuali, partecipate e servizi pubblici locali, anche perché quest’ultimo ha ricevuto solo all’inizio di questa settimana la «bollinatura» della Ragioneria generale. Questi testi, che completano il primo pacchetto attuativo della riforma della Pa, dovrebbero arrivare sui tavoli della prossima Conferenza, in programma per il 24 marzo.
Oltre ai tre provvedimenti, nell’ordine del giorno di quella riunione tornerà la questione Poste, e in particolare le obiezioni che stanno emergendo in molti dei piccoli Comuni per la consegna a giorni alterni. Ad annunciarlo è il ministro degli Affari regionali Enrico Costa, che ha esteso l’invito ai vertici di Poste per un tavolo di confronto sulla razionalizzazione in corso, che ha prodotto anche un ricco contenzioso davanti ai giudici amministrativi (l’ultima sentenza in materia, la 698/2016 del Consiglio di Stato, ha dato il via libera alla chiusura di un ufficio postale decisa contro le obiezioni dell’ente). A breve, spiega sempre Costa, partirà anche il confronto con le Regioni sulle concessioni demaniali la cui proroga è in attesa della bocciatura Ue.
Davide Colombo e Gianni Trovati – Il Sole 24 Ore – 4 marzo 2016