Marianna Madia non chiude le porte a eventuali modifiche al Dl Pa in corso di esame in commissione Affari costituzionali della Camera. «Siamo aperti a miglioramenti», ha detto ieri la titolare di Palazzo Vidoni. Quanto ai contenuti di emendamenti di governo e relatore (Emanuele Fiano), la ministra però non si sbilancia: «Vediamo prima il dibattito in commissione e le prime votazioni». Sul provvedimento sono piovuti oltre 1.800 emendamenti parlamentari. La commissione sta lavorando all’ammissibilità delle proposte di modifica, e oggi dovrebbero iniziare le votazioni.
Alla Camera circola l’ipotesi di un possibile inasprimento delle incompatibilità dei magistrati a ricoprire incarichi di vertice nell’amministrazione, estendendo l’obbligo del “fuori ruolo” anche alle figure apicali dei dicasteri (non più quindi solo ai capi di gabinetto e degli uffici di diretta collaborazione). Ieri intanto i tecnici del Servizio bilancio della Camera hanno chiesto chiarimenti al Governo sulla norma che incrementa da 3 a 5 i componenti della Consob: «Appare opportuno un chiarimento dell’Esecutivo volto a confermare la disponibilità nel bilancio della Consob, relativo all’esercizio in corso, di disponibilità da destinare a copertura di tale onere», hanno scritto i tecnici di Montecitorio. Ciò per evitare che la misura finisca per pesare sul bilancio dello Stato.
A rilento i lavori del decreto competitività, all’esame delle commissioni Industria e Ambiente del Senato. I gruppi parlamentari erano stati invitati a segnalare entro ieri sera gli emendamenti ritenuti essenziali in vista del voto (in tutto le proposte di modifica sono poco meno di 1.700). L’obiettivo delle commissioni sarebbe quello di arrivare ad un pacchetto totale di non più di 300 emendamenti ma si registra la protesta del M5S che, parlando di “tagliola” ingiustificata, ha preannunciato la volontà di portare avanti i suoi oltre 200 emendamenti. Manca ancora il parere della commissione Bilancio e non è ancora certo se si riuscirà ad iniziare a votare gli emendamenti già oggi o bisognerà attendere domani. Ieri si è dunque andati avanti con la semplice illustrazione delle proposte di modifica e, in rappresentanza del governo, il viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti ha nuovamente ribadito l’intenzione di salvaguardare l’impalcatura del piano taglia-bolletta elettrica, che è invece oggetto di una grande mole di proposte volte a rivedere il contestatissimo meccanismo che spalma su un arco temporale più lungo gli incentivi al fotovoltaico.
Il Sole 24 Ore – 16 luglio 2014