Saranno sanità e la tutela della salute come leva dello sviluppo il piatto forte del Consiglio dei ministri di fine estate, in calendario per venerdì 31 agosto.
Come già per altri maxi provvedimenti varati dal Governo – dal Dl sviluppo a quelli “Salva Italia” o Spending review – anche il cosiddetto «decretone» sulla sanità pubblica predisposto dal ministro della Salute Renato Balduzzi è un mix di misure strutturali e interventi spot per risolvere problemi specifici o cambiare rotta su particolari aspetti della tutela della salute.
Molti obiettivi
I 27 articoli che compongono la bozza del provvedimento, datata 10 agosto e trasmessa alle Regioni venerdì scorso, comunque soggetta a cambiamenti e limature dell’ultima ora, prevedono infatti norme per la razionalizzazione dell’attività assistenziale e sanitaria, ma anche la promozione di corretti stili di vita (in vista una nuova tassa sulle bevande gassate) puntando alla riduzione dei rischi connessi all’alimentazione. Tra gli obiettivi anche il riassetto delle norme sulle emergenze veterinarie e delle diposizioni in materia di farmaci e di servizio farmaceutico. In cantiere anche la semplificazione delle diposizioni sul trasferimento delle farmacie, un giro di vite sulla vendita di tabacchi e alcolici e misure preventive per combattere la dipendenza da gioco d’azzardo. Ma vediamo in dettaglio alcune delle misure predisposte dal ministro Balduzzi.
Aggiornamento Lea
Il decreto prevede l’aggiornamento della definizione dei livelli essenziali di assistenza (Lea), in particolar modo per quanto riguarda la riformulazione degli elenchi delle malattie croniche e delle malattie rare. Inoltre, nei Lea dovranno trovare spazio anche le «prestazioni relative alla prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da dipendenza da gioco d’azzardo patologico». Il decreto prevede anche una possibile impignorabilità dei beni per chi, affetto dalla sindrome del gioco d’azzardo, intraprende un percorso di riabilitazione. Il provvedimento riconosce la ludopatia come una vera e propria malattia.
Ludopatie e tassa su bibite e alcolici
Il contrasto degli effetti patologici del gioco d’azzardo rientra anche nel più generale “pacchetto” di misure relative agli stili di vita. Così gli apparecchi idonei al gioco d’azzardo non potranno «essere installati all’interno ovvero in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto». A carico dei produttori di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti viene poi introdotta una tassa sulle bibite prodotte (definita «contributo straordinario») pari a 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato. Per i produttori di superalcolici, la tassa arriva a 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato. Il ricavato sarà destinato «al finanziamento dell’adeguamento dei livelli essenziali di assistenza».
Giro di vite su tabacco e minori
Il “decretone” introduce anche un vero e proprio giro di vite per quanto riguarda il consumo di tabacco, con sanzioni amministrative da 250 a mille euro per la vendita di sigarette ai minori e da 500 a 2mila euro in caso di reiterazione. Novità anche per gli sportivi amatoriali. Per iscriversi in palestra o in piscina, servirà infatti un certificato di sana e robusta costituzione rilasciato non più dal medico di famiglia, come oggi, ma da un medico sportivo.
Trasparenza forniture e nomine dirigenti Ssn
Il provvedimento che approderà al prossimo Consiglio dei ministri non trascura la semplificazione e la trasparenza delle procedure. Anche le aziende sanitarie locali avranno infatti l’obbligo di pubblicare online i «prezzi unitari corrisposti dalle aziende sanitarie per gli acquisti di beni e servizi». Le nomine dei direttori generali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario affidate alle Regioni dovranno attenersi a precisi criteri di trasparenza nella valutazione dei candidati. Sarà sempre necessario aver conseguito un diploma di laurea magistrale e possedere una adeguata esperienza dirigenziale, almeno quinquennale nel campo delle strutture sanitarie e settennale negli altri settori, con autonomia gestionale e con diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie. Novità anche sotto il punto di vista dell’età anagrafica. I candidati, infatti, al momento della nomina non potranno avere più di 65 anni. Semplificate poi le procedure di registrazione dei medicinali omeopatici per garantire la qualità e l’adeguatezza delle relative officine di produzione ai fini di tutela della salute pubblica.
Il Sole 24 Ore – 28 agosto 2012