Dal primo dicembre, in ospedale a Rovigo, durante la notte, ci sarà un solo medico ogni 160 posti letto. Un dramma per nostro sistema sanitario che vedrà un depauperamento del personale, a discapito della qualità del servizio. Il taglio di un’unità medica di guardia è dettato da una normativa europea del 2003 che era slittata grazie ad alcune deroghe. Ora si comincia.
L’azienda sanitaria, per far rispettare la regolarità dei riposi che dovranno essere di 11 ore da uno stacco all’altro, ha deciso una riorganizzazione del personale. In pratica, durante il turno della notte, ci sarà un solo medico su tre piani che si dovrà occupare di 160 pazienti. Non solo. Al pronto soccorso, sempre nelle ore notturne, non sarà più possibile fare ricoveri e dimissioni, provocando un intasamento di pazienti in corsia. Il risultato sarà la presenza di barelle in astanteria. Anche qui, a mancare sono, secondo il sindacato, 2 operatori socio-sanitari e almeno 4 infermieri.
«A questa situazione drammatica se ne aggiunge un’altra – spiega Davide Benazzo, segretario Fp Cgil -. Sempre secondo la normativa europea, gli infermieri dovranno obbligatoriamente fermarsi per 11 ore, tra un turno e l’altro. Cosa che, in pratica non succederà. Mancando da tempo organico, infatti, il personale sarà costretto a fare il doppio turno, come già accade al pronto soccorso, lavorando anche 12 ore di fila o, addirittura anche 12 giorni senza un riposo».
«E’ inconcepibile una situazione del genere – tuona Riccardo Mantovan, coordinatore Rsu Cgil —, questa normativa è un colpo mortale per l’ospedale di Rovigo, visto che, attualmente, mancano oltre 100 unità e il personale è già costretto a saltare spesso le ore di riposo. Al centro trasfusionale mancano già 4 tecnici, il personale che è part-time viene richiamato in turno per tamponare il deficit dell’organico. Altri 15 infermieri e 8 Os mancano poi al dipartimento urgenze-emergenze».
La Cgil inizierà una campagna informativa che prevede una raccolta firme per chiedere maggiori investimenti sul personale. I banchetti nei mercati di Rovigo, Badia, Porto Viro e Adria. E davanti agli ospedali di Trecenta, Adria e Rovigo.
Roberta Merlin – Il Resto del Carlino – 12 novembre 2015