Alla fine il Governo getta la spugna. Sembrerebbero infatti emersi problemi sia sul piano giuridico che per la quantificazione dei risparmi da destinare all’assunzione di personale per tamponare l’emergenza orario di lavoro. A questo punto potrebbero saltare anche le norme sulle nuove assunzioni. Al momento due le ipotesi: o un emendamento ad hoc del relatore oppure un provvedimento dedicato dopo la stabilità.
Niente più norme sul rischio clinico nella legge di stabilità. L’intenzione del Governo di anticipare parti salienti del Ddl Gelli sulla responsabilità professionale nella legge di stabilità, alle quali erano state collegate norme ad hoc per nuove assunzioni per far fronte all’emergenza derivante dall’entrata in vigore del nuovo orario di lavoro, è naufragata per motivi di ordine giuridico ed economico. Lo si è appreso in serata da fonti parlamentari durante i lavori della commissione Bilancio.
Ma facciamo un passo indietro. Nella giornata di giovedì il Mef e il Ministero della Salute sembravano aver raggiunto l’intesa su un testo che anticipava gli articoli 2, 7, 8, 9 e 10 de ddl sulla responsabilità professionale e prevedeva contestualmente una serie di misure per consentire l’assunzione, prima in via straordinaria ricorrendo a forme di natura flessibile e poi in pianta stabile con appositi concorsi, per medici e infermieri.
Già nella giornata di ieri, però, cominciavano ad arrivare le prime indiscrezioni su una serie di difficoltà nel percorso dell’emendamento, che infatti ritardava la sua presentazione alla Bilancio. Fino al colpo di scena finale di stasera, quando il Governo ha rinunciato a presentare l’emendamento.
A questo punto, fermo restando l’impegno ribadito da Federico Gelli di andare avanti spediti con il ddl sul rischio clinico e la responsabilità professionale già approvato dalla XII Commissione, per quanto riguarda le norme sulle assunzioni si aprono invece due ipotesi: o un emendamento ad hoc del relatore oppure un provvedimento dedicato dopo la stabilità. (Giovanni Rodriquez – Quotidiano sanità – 13 dicembre 2015)
Sanità. Emergenza nuovi orari lavoro Ue. Medici e infermieri, concorsi straordinari entro il 2018. Ma il percorso per le assunzioni si profila una corsa a ostacoli
Assunzioni di medici e infermieri per tamponare l’emergenza esplosa dal 25 novembre con l’applicazione degli orari di lavoro Ue. E una corsia preferenziale per le nuove regole sulla responsabilità professionale. Sono le novità di un emendamento del Governo alla legge di Stabilità – limato fino all’ultimo e già contestato dai sindacati, dall’Anaao alla Fp Cgil – che sarà votato in commissione Bilancio della Camera.
Nuova linfa agli organici ospedalieri, quindi, attraverso concorsi straordinari entro il 2018. Ma solo dopo un percorso di programmazione regionale che individui gli eventuali fabbisogni, alla luce di una riorganizzazione delle reti ospedaliere sulla base dei nuovi standard e dopo una ricognizione del personale inidoneo da ricollocare opportunamente. Le risorse per i contratti arriveranno almeno in parte dal “pacchetto risk”, da cui sono attesi circa 300 milioni. Ma appare chiaro dal testo che per le Regioni si profila una corsa a ostacoli, realizzabile con oneri aggiuntivi. Anche perché prima di indire i concorsi, le amministrazioni potranno, e gioco forza dovranno, tamponare la situazione ricorrendo a forme di lavoro flessibile, non oltre il 31 maggio 2016.
Ma andiamo per gradi. Il testo sulla responsabilità professionale dovrebbe produrre risparmi riducendo medicina difensiva e oneri assicurativi. Perché ciò sia possibile entrano nella Stabilità le norme su risk management, responsabilità contrattuale della struttura ed extracontrattuale del professionista, conciliazione obbligatoria e azione di rivalsa. Un “pacchetto” che contribuirà anche alle nuove assunzioni. Ma i concorsi saranno solo l’extrema ratio: prima le Regioni dovranno dimostrare di aver recepito gli standard ospedalieri. E formulare entro il 30 aprile 2016 piani dettagliati sul fabbisogno. Il via libera arriverà entro il 31 maggio dopo l’esame di ben tre diversi tavoli ministeriali. Il 50% dei posti disponibili sarà riservato alla stabilizzazione di medici e infermieri precari e la priorità andrà ai servizi di emergenza-urgenza. (Rosanna Magnano . IL Sole 24 Ore – 12 dicembre 2015