Michele Bocci. Pagando da 10 a 210 euro si potranno evitare ticket e avere visite specialistiche. In coda alla cassa del supermercato per comprare sanità. I luoghi da cui passa l’assistenza ai malati diventano sempre più vari e talvolta restano a debita distanza dal servizio pubblico. E’ il caso delle mutue, che grazie a ticket e liste di attesa, stanno ampliando il loro spicchio di mercato. E ora si attende un salto in avanti, perché proprio da oggi si muove un colosso come la Coop.
Per certi versi si tratta di un ritorno all’antico, a quando nel dopoguerra gruppi di cittadini si mettevano insieme per creare fondi dai quali attingere denaro con cui pagare prestazioni sanitarie agli associati. Oggi in Italia ci sono un centinaio di mutue che assistono circa 600mila persone. I dati sono di Placido Putzolu, il presidente della Fimiv, la federazione più grande di queste realtà. Siamo in un campo diverso dalla previdenza complementare delle aziende e degli ordini professionali, che assiste circa 7 milioni di persone, e anche da quello delle assicurazioni private, un altro milione e 200mila. Le mutue assistono chi non ha tutele legate alla professione e non possono permettersi polizze costose. Cittadini che hanno bisogno di un aiuto per visite, esami, assistenza domiciliare e odontoiatria. E’ proprio su quest’ultima specialistica, assai difficile da avvicinare per molti a causa della crisi, che puntano molte di queste realtà. «In pochi anni abbiamo raddoppiato la nostra presenza – spiega Putzolu – La nostra è sanità integrativa e bisogna diffidare dalle mutue spurie, con dentro i privati». La spesa per i soci varia a seconda della copertura che vogliono avere. In media ci vogliono 160 euro all’anno ma per programmi completi si arriva anche a 500 euro.
Da oggi in ben 78 ipermercati e grandi supermercati di Coop Adriatica, Reno e Consumatori nord-est di Emilia, Lombardia, Trentino, Friuli, Veneto, Marche e Abruzzo verranno venduti i pacchetti NoiSalute, assicurati da Faremutua. Le visite dal pediatra o dal dentista si pagheranno alla cassa come fossero detersivi o sacchetti di verdure. Tre le tariffe previste. Appena 10 euro all’anno per avere il rimborso del ticket per visite, esami, assistenza a domicilio dopo un ricovero, consulenza in caso di familiari non autosufficienti, disponibilità telefonica di un medico 24 ore su 24 oppure a domicilio. Un modo che sembra più che altro pensato per far avvicinare i consumatori a questo strumento. Con 110 euro c’è un’indennità in caso di ricovero e tariffe ridotte per una serie di prestazioni offerte da professionisti convenzionati, che in alcuni casi hanno lo studio addirittura dentro il supermercato. Il pacchetto da 210 euro offre anche il dentista, con visita odontoiatrica e igiene orale gratuite, oltre a un piano di assistenza per i non autosufficienti. Del resto si prevede di avere molti soci anziani.
Dalle Coop puntano anche sulla rapidità della risposta, perché sanno che questo è uno dei problemi del servizio pubblico. Le strutture e gli specialisti convenzionati sono di Unisalute della Unipol. «Siamo convinti di offrire un servizio utile, qualificato e approvato da Coop a migliaia di persone che oggi rinunciano o faticano a curarsi – dice Marco Gaiba, presidente di Faremutua – Non si tratta di sostituire il servizio sanitario nazionale ma di integrarne le prestazioni con un meccanismo di mutuo aiuto, che consente di ottenere di più a costi minori». Da oggi si capirà quante persone infileranno nel carrello l’assistenza sanitaria integrativa.
Repubblica – 10 novembre 2014