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Sanità. «Quei maxi-concorsi sono uno spreco di denaro pubblico». Dopo la selezione per infermieri svoltasi a Mestre se ne prepara un’altra a Jesolo

Dopo l’Ulss 3, ora tocca all’Ulss 4. E poi magari si accoderà anche l’Ulss 2 Marca Trevigiana che ha riunito le Ulss 7, 8 e 9. Tutte aziende sanitarie confinanti che si mettono a fare concorsi per le graduatorie degli infermieri, nonostante a gennaio sia diventata operativa l’Ulss Zero, la super Azienda sanitaria che la Regione ha istituito con una legge apposita per sovrintendere proprio alle attività che altrimenti le varie Ulss del territorio dovrebbero fare da sole con doppioni e sprechi di risorse: la 3 ha effettuato la preselezione al Palasport Taliercio cui hanno partecipato 4200 infermieri su 6 mila iscritti, e arriverà a una graduatoria di 700, 900 persone dalla quale pescare gli assunti dei prossimi anni. L’Ulss 4 Veneto Orientale farà la stessa cosa fra pochi giorni a Jesolo al Pala Arrex, e magari molti candidati saranno gli stessi che hanno appena sostenuto le prove a Mestre. Per questo la Cgil Funzione Pubblica ha scritto all’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto di «intervenire immediatamente sospendendo questo spreco di risorse pubbliche, applicando subito i contenuti della riforma sanitaria», altrimenti minacciano di rivolgersi alla Corte dei Conti e all’Autorità nazionale Anticorruzione. La cosa strana è che, mentre da un lato «lo stesso assessore Coletto aveva annunciato l’intenzione di pianificare concorsi unici regionali per le varie posizioni tramite l’Azienda Zero, dall’altro le Ulss che stanno organizzando queste selezioni hanno ottenuto l’autorizzazione dalla stessa Regione». E, continua Daniele Giordano assieme a Marco Busato segretario Fp Sanità, «la graduatoria che verrà definita dal concorso pubblico dell’Ulss Serenissima sarebbe valida anche per l’Ulss del Veneto Orientale che potrebbe quindi, proprio al fine del contenimento dei costi e del risparmio di risorse pubbliche, evitare di svolgere la propria prova selettiva. Ci troveremo anche nell’assurda posizione di avere, se non verrà fermato questo errore, due graduatorie libere da cui anche altri enti potranno accedere». A proposito di costi, poi, ci sono i palazzetti dello sport da affittare, i commissari interni per valutare migliaia di candidati da retribuire, e allo stesso tempo le Ulss incamerano soldi perché ogni aspirante paga una tassa di iscrizione che di solito si aggira sui 10 euro. Decine di migliaia di euro. Se, poi, partecipano a tutte le selezioni delle varie Ulss, il costo per chi spera di trovare lavoro aumenta, e «per assurdo ci si potrebbe trovare con un tizio che arriva primo nella graduatoria della Serenissima e centesimo in quella del Veneto Orientale, oppure viene ammesso in una e bocciato in un’altra. Che si fa allora?». (Elisio Trevisan)

IL GAZZETTINO – Giovedì, 30 marzo 2017

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