“L’intenzione del presidente della commissione Sanità Leonardo Padrin, è certamente buona e l’idea va nella direzione giusta. Però ho letto la proposta e sono rimasto molto deluso”. E’ la prima reazione di Diego Bottacin, consigliere regionale del gruppo misto ed esponente di Scelta Civica, alla proposta di legge presentata dai consiglieri di Forza Italia sulla riduzione del numero delle Ulss in Veneto.
“Oltre alle mappe colorate presentate a uso dei giornalisti, nulla si muove – dichiara Bottacin – Accanto ad accorpamenti che andrebbero a formare Ulss con bacini di 700 o 500 mila abitanti come a Padova e Treviso, il piano di Padrin e dei suoi colleghi di Forza Italia lascia intatte le Ulss di Feltre, Belluno, Adria e Rovigo. E qui si evidenzia l’ipocrisia del piano: come è possibile mantenere Ulss con bacini di 70 mila abitanti? Non ha alcun senso”. Bottacin precisa di aver proposto, con appositi emendamenti, la riduzione delle Ulss lo scorso anno, in fase di redazione del piano socio sanitario. “C’era un unico modo per arrivarci – ricorda Bottacin – e anche in questo caso lo avevo suggerito al presidente Zaia: bisognava evitare la nomina dei direttori generali delle 21 Ulss, ma nominare un solo direttore per ogni provincia per gestire tutte le Ulss ad interim fino alla definizione degli accorpamenti tra le aziende. Una volta nominati i 21 direttori, adesso sarà impossibile schiodarli per i prossimi cinque anni”. Per affrontare in modo serio la riorganizzazione delle Ulss, prosegue Bottacin , bisogna superare “i conservatorismi interni al centrodestra e al centrosinistra” e “lo sciagurato accordo tra Lega Pdl e Pd che ha impedito di toccare aziende sanitarie piccole e continua a bloccare la possibilità di creare bacini di utenza minimi di almeno 200 mila abitanti”. Sulla questione interviene anche il coordinatore politico di Scelta Civica in Veneto, Alberto Toldo, sindaco di Valdastico: “Da sindaco di un piccolo comune nel vicentino, dico che bisogna razionalizzare la spesa – incalza l’amministratore locale – Se riduciamo l’organizzazione burocratica e aziendale delle Ulss avremo maggiori risorse da investire nei servizi territoriali, nei distretti e negli ospedali. Il taglio delle Ulss corrisponde a un taglio di spesa pubblica improduttiva, in particolare in burocrazia, che può essere riversato sui servizi alla persona”.
18 dicembre 2013