Prima l’hanno anticipato di un anno, fissandolo al primo gennaio 2020 rispetto al 31 dicembre concesso dalla Regione. Ora però Usl 6 Euganea e Azienda ospedaliera si sono rese conto che il passaggio di proprietà dell’ospedale Sant’Antonio dalla prima alla seconda è complicato e hanno bisogno di un avvocato che se ne occupi, nonostante dispongano entrambe dell’Ufficio legale. La novità emerge dalla delibera con cui il direttore generale dell’Usl, Domenico Scibetta, conferisce l’incarico all’avvocato Enrico Minnei, per una spesa di 7.295 euro da dividere con l’Azienda ospedaliera.
«Sono emerse complessità tecnico-giuridiche in riferimento alle problematiche riferite alla cessione delle attività e più in generale alla complessità dei molteplici adempimenti necessari sul piano giuspubblicistico — recita il provvedimento —. Sentita la responsabile dell’Ufficio legale, che in considerazione degli attuali carichi di lavoro non è in grado di garantire il necessario supporto all’azienda, e dato atto che le medesime problematiche sono state avanzate dall’Azienda ospedaliera, congiuntamente si è ravvisata la necessità di avvalersi dell’apporto di consulenza del professor Enrico Minnei. Che vanta un curriculum di elevato profilo nel settore specifico del diritto amministrativo. Tale parere fornirà argomentazioni giuridiche utili a guidare efficacemente l’azione amministrativa in una materia complessa e articolata, coinvolgendo interessi pubblici e privati di rilevante importanza».
«Ma quanti economisti, legali e amministrativi ha già l’Usl, perché affidarsi a consulenti esterni? — si chiede Diego Caroli, medico a capo del «Comitato Sos Sant’Antonio» — Ora i dirigenti capiscono la complessità dell’operazione, che noi abbiamo sempre sottolineato». Oggi, dopo un’ennesima assemblea, i sindacati decideranno nuove azioni di protesta. (m.n.m.)