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Schede ospedaliere, incontro tra i sindacati di comparto e dirigenza e i vertici della sanità regionale. Ognuno rimane sulle proprie posizioni

Non è servito a molto l’ultimo incontro tra vertici regionali della Sanità e sindacati sulle schede ospedaliere, alle quali oggi la giunta Zaia darà il via libera definitivo, dopo l’approvazione in quinta commissione dei giorni scorsi. L’assessore Manuela Lanzarin e il direttore generale della Sanità, Domenico Mantoan, in mattinata hanno ricevuto a Palazzo Molin le delegazioni del comparto e nel pomeriggio, affiancati dal funzionario Claudio Costa, i rappresentanti dei medici. «Ma ognuno è rimasto sulle proprie posizioni — dice Adriano Benazzato, segretario Anaao (ospedalieri) —. Noi abbiamo ricordato i 700 letti tagliati e regalati al privato, con relativo 25% di risorse tolte al pubblico e quindi ai malati, e loro hanno smentito». Ribadendo che in realtà sono stati cancellati dalla programmazione letti mai attivati, mentre altri per acuti hanno potenziato poli di Riabilitazione e ospedali di comunità, destinati a sostituire le Lungodegenze. «A tale proposito, ci è stato garantito che il tempo di permanenza gratuita in queste strutture raddoppia da 30 a 60 giorni — rivela Daniele Giordano, segretario regionale Cgil Fp —. Ma resta la carenza di 1200 infermieri, che rende impossibile l’applicazione delle schede 2019/2023».

La Regione risponde con 19mila posti messi a bando tra infermieri, tecnici e operatori sociosanitari e la possibilità, per le aziende sanitarie, di chiedere altre assunzioni extra turnover. (m.n.m.)

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Il Corriere del Veneto

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