Oggi blocco della sanità in tutta Italia per lo sciopero dei 120 mila medici e dirigenti del Ssn. I sindacati chiedono più risorse fin da questa Legge di Bilancio. Intanto è stato fissato un incontro con il Ministro Grillo che stamani ha incontrato il sottosegretario all’Economia Garvaglia che ha ribadito come gli “spiragli” su Ria e indennità annunciati ieri oggi si sono “aperti” e molto probabilmente qualche novità in manovra potrebbe esserci
“Siamo all’80-90% delle adesioni”. Lo annuncia il segretario dell’Anaao Assomed Carlo Palermo nella conferenza stampa indetta oggi all’ospedale San Camillo di Roma in occasione dello sciopero dei medici e dei dirigenti del Ssn.
Una protesta che sembra aver smosso qualcosa nel Governo, dato che stamani c’è stato un incontro a Ripa tra il Ministro della Salute Giulia Grillo e il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia che al termine dell’incontro, a nostra precisa domanda su possibili novità da inserire in manovra (Vedi Ria e indennità) gli “spiragli” annunciati ieri oggi si sono “aperti” e molto probabilmente qualche novità in manovra potrebbe esserci.
In questo senso, come annunciato dallo stesso Palermo in conferenza stampa è previsto per oggi un incontro al Ministero tra Grillo e i sindacati.
Detto ciò nella conferenza stampa di oggi i sindacati hanno rappresentato le loro istanze al Governo e hanno replicato a quanto dichiarato ieri al nostro giornale dal Ministro della Salute ricordando come “le risorse vanno messe in questa Legge di Bilancio e senza risposte sono possibili nuove giornate di sciopero in dicembre e anche altre forme di protesta nelle Regioni nei mesi a seguire”.
Palermo ha toccato anche il tema del contratto: “Non possiamo accettare che il finanziamento sia così scarso. E soprattutto diciamo no alla concorrenza tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Le Regioni hanno avuto le risorse e non accettiamo passi indietro anche perché i finanziamenti sono e serve qualcuno che si assuma la responsabilità di come finanziare ciò che è scritto nelle leggi”.
“Prendo atto comunque – ha detto il segretario dell’Anaao – delle dichiarazioni del Ministro e per il contratto sottolineo in particolare tre apsetti: sul finanziamento 2016/2018 mi sembra di capire che il governo consideri il finanziamento già trasferito alle regioni con il FSN degli anni di riferimento. Bene, la Ministro Grillo si impegni a garantire la competenza economica degli incrementi contrattuali per i dirigenti del SSN a far data dal 1 gennaio 2018; in merito all’utilizzo della Ria il governo rimuova lo sciagurato comma 2 dell’articolo 23 del Dlgs 75/2017 che blocca la retribuzione accessoria dei dipendenti; e infine, se si vuole aumentare la scelta dei dirigenti medici e sanitari verso il rapporto esclusivo con le aziende sanitarie si incrementi la relativa indennità che ha perso un terzo del proprio valore da quando è stata istituita”.
Altro fronte di dialogo è quello parlamentare. “Stiamo aspettando dalla presidente della Commissione Affari Sociali della Camera Marialucia Lorefice – spiega Palermo – la risposta per capire qual è lo strumento legislativo adatto per accogliere le nostre richieste, può essere la legge di bilancio o il disegno di legge concretezza. L’importante è che ci siano tempi ragionevoli”. E sempre sul fronte del dialogo Palermo ha annunciato che i sindacati sono stati convocati oggi dal Ministro Grillo per un incontro.
In ogni caso, precisa Palermo “senza risposte proseguiremo nella lotta e proclameremo altre giornate di sciopero in dicembre e anche nel 2019 con scioperi regionali. Non molliamo perché non accettiamo il disagio del Ssn. Saremo rigidissimi”.
“L’adesione degli anestesisti è stata del 90% – ha dichiarato poi Marco Chiarello di Aaroi-Emac – e sono stati sospesi 40 mila interventi, ma in ogni caso stiamo garantendo le emergenze. Siamo stufi di aspettare il rinnovo del contratto che è fermo dal 2009”. E poi la replica al Ministro: “Non ha senso che Grillo ci dica che risorse ci saranno dal 2019 perché nostro contratto scade nel 2018. Le risorse devono essere messe in questa legge di bilancio. Ci fermeremo solo quando nero su bianco saranno messe le risorse”.
Per Andrea Piccinini della Cimo “la nostra non è una rivendicazione di carattere economico perché chiediamo ci venga dato solo quanto già previsto e quanto è stato dato alle altre categorie della Pa”. “Il problema – sottolinea – non è ancora chiaro chi deve mettere le risorse. Per legge erano le Regioni a doverle mettere e perciò noi abbiamo inviato loro una diffida per sapere dove sono le risorse che avrebbero dovuto accantonare. Il fatto è che 10 regioni non hanno risposto e abbiamo inviato una segnalazione alla Corte dei conti”. Detto ciò, il “segnale è quello dell’indebolimento della sanità pubblica a favore del privato”.
“Dal punto di vista dei veterinari – ha evidenziato Aldo Grasselli Fvm – c’è stata un’adesione enorme come non vedevamo da anni. Serve attenzione nei riguardi della sanità nella prossima legge di bilancio. Negli anni il settore è stato un bancomat. Se con i soldi nella salute si fa altro riduce la qualità del Ssn e si favoriscono soluzioni alternative che puntano al privato”. “Lo sciopero – ha concluso – non risolverà solo con la stipula del contratto perché c’è il problema del finanziamento. Non abbiamo risorse per sanità ma si fanno condoni. È questo quello che vogliono i cittadini?”.
“Vorrei sottolineare – ha rimarcato Carmine Gigli della Fesmed – i problemi di chirurghi e ginecologi. Abbiamo difficoltà per gli orari di lavoro per cui non vengono rispettati i diritti su riposi e ferie. Tutto ciò si trasforma in un logoramento dei medici e molti stanno andando nel privato”.
Il mondo dei medici e dei sanitari – ha detto Alessandra Di Tullio, coordinatore della Fassid – non vuole più essere il vaso di coccio tra Regioni e Ministeri. Il Governo afferma che c’è 1mld in più ma le risorse in più riguardano 2020-2021”.
Andrea Filippi Fp Cgil medici ha evidenziato la preoccupazione della categoria: “Situazione è drammatica. La 833 si celebra solo ma i suoi principi sono in realtà disattesi. C’è una cultura di denigrazione dei medici. Di fronte a questa campagna c’è il tentativo di far credere ai cittadini che il pubblico non funziona per favorire il privato. Per questo serve un nuovo patto sociale”. E poi la stoccata al Governo: “Da un lato fa assistenzialismo con il reddito di cittadinanza e dall’altro taglia i servizi. Ma senza servizi il welfare va in crisi. Si vuole solo far galleggiare Ssn per dare campo libero piano piano al privato”.
“Ci scusiamo con i cittadini – ha detto Benedetto Magliozzi della Cisl Medici . Per noi medici lo sciopero è una forzatura. Ma dopo anni questo sciopero è simbolico perché noi non vogliamo essere i testimoni dello smantellamento del Ssn. Governi ne abbiamo visti di tutti i colori ma segnali sono sempre gli stessi: Servono i giovani”.
“Il depauperamento è sotto gli occhi tutti – ha detto Roberto Bonfili Uil medici – ma è anche sottostimato Mancano infatti i posti letto anche rispetto a quelli assegnati perché manca il personale”.
Luciano Fassari – Quotidianosanità