Un po’ per gioco, un po’ per provare a capirci qualcosa abbiamo cercato di ricostruire un’ideale mappa dei risparmi ‘possibili’ per la sanità secondo lo stillicidio di stime “lanciate” negli ultimi due anni da istituti di ricerca, addetti ai lavori e dallo stesso Governo. Tra costi standard, e-health, corruzione e farmaci si parla di decine di miliardi di euro. Ma sarà vero?
Risparmio. Sarà che deriva dal germanico “sparanjan” ma in questi anni di crisi è diventato uno dei termini ‘mantra’. Assistiamo ad un bombardamento costante di numeri, ma pure di leggi, che prospettano per ogni settore della nostra economia un recupero di risorse attraverso tutta una serie di miglioramenti, ottimizzazioni, appropriatezze, riorganizzazioni, razionalizzazioni, solo per citare le parole più abusate.
Ovviamente anche in sanità non c’è convegno che si rispetti in cui non fa capolino il termine risparmio, anche perché, è giusto ammetterlo, la parola ‘affascina’ in primis i media, sempre famelici di numeri. Così, un po’ per gioco, un po’ per provare a capirci qualcosa abbiamo cercato di ricostruire un’ideale mappa dei risparmi ‘possibili’ per la sanità raccogliendo i principali possibili risparmi annunciati negli ultimi due anni.
“Il Patto per la salute porterà 10 mld di risparmi in tre anni” affermava il Ministro Beatrice Lorenzin a marzo dell’anno scorso indicando possibili ricavi di 3-4 mld dall’applicazione dei costi standard e di circa 7 mld dalla sanità elettronica. Cifre che poi non sono state inserite nero su bianco nel Patto per la Salute sottoscritto a luglio 2014, anche se il documento indica che delle azioni in tal senso devono essere perseguite. Bene, 10 mld, poco meno del 10% del Fondo sanitario, già sono una bella cifra, ma si può fare di più.
“La medicina difensiva ci costa 10 mld l’anno”. Parole sempre del Ministro della Salute che solo,pochi giorni fa riportava le stime ricavate da alcuni studi sull’iperprescrizione di visite, esami, farmaci e terapie causati dalla paura dei medici di ricevere denunce. Ma se questo non è sufficiente, c’è pure il tema della corruzione in sanità stimata in 6 miliardi di euro. Una stima fatta da alcuni istitui di ricerca e rilanciata recentemente sempre dal Ministro Lorenzin in una trasmissione in tv la scorsa settimana.
Ma allargando lo spettro d’osservazione il risparmio non è solo una doverosa preoccupazione istituzionale. Sulla sanità elettronica, per esempio, uno studio del Politecnico di Milano parla di 14 mld di risparmio. E poi c’è il capitolo dell’aderenza terapeutica che secondo numeri di Federanziani, Aifa, Fimmg e Federfarma, se rispettata, ci potrebbe far risparmiare fino a 19 mld di euro. E poi c’è pure il tema delle gare d’appalto su cui la Consip prevede risparmi per 3 miliardi.
Insomma, se sommassimo tutte queste cifre si arriva a possibili risparmi per decine di miliardi di euro, altro che taglio di 2,5mld del Fondo sanitario.
Sia chiaro, molti di questi paventati risparmi si sovrappongono e fare una somma di tutti questi annunci non avrebbe senso e infatti non ci azzardiamo a proporvela. Anche se alla fine, in questa pioggia di numeri, ci si chiede: ma tutti questi ‘risparmi’ sono reali? E soprattutto, verranno mai effettivamente misurati?
Luciano Fassari – Quotidiano sanità – 31 marzo 2015