Ma il premier dice che se ne potrà discutere più avanti. Berlusconi spariglia sulle riforme. Dice che l’abolizione del Senato così non va bene, ma soprattutto che è indispensabile introdurre il presidenzialismo. E’ un vecchio cavallo di battaglia dell’ex premier. Però rischia di mandare all’aria il patto su riforme istituzionali e legge elettorale.
Berlusconi insiste: «La proposta del governo sul Senato è inaccettabile, non credo la presenteranno e siamo in contatto con Calderoli per trovare un’altra formula». Dal Pd reazioni irritate. Luigi Zanda, capogruppo a Palazzo Madama — dove domani i nodi della riforma arrivano al pettine in commissione — stoppa la discussione: «Né la forma di governo, né tantomeno il modo di eleggere il presidente della Repubblica sono all’ordine del giorno». Per Renzi si tratta di posizionamenti elettorali. E la ministra Maria Elena Boschi gela l’ex Cavaliere: «È in contatto con Calderoli? Facciano loro, noi andiamo avanti per la nostra strada». L’altra frecciata di Berlusconi è sulla tenuta del governo: «Renzi non dura, tra un anno e mezzo andiamo a votare». Offensiva in vista delle europee. Forza Italia è in difficoltà, anche se Berlusconi nega: «Mai detto che accendo un cero se arriviamo al 20 per cento. Arriveremo al 25». Nell’intervista tv con Lucia Annunziata a In mezz’ora pronostica per sé un destino da «padre della patria»; poi da Bari accusa la sinistra di volere una patrimoniale da 400 miliardi di euro e una tassa di successione al 45%. ( g. c.)
Repubblica – 5 maggio 2014