Via libera ad un provvedimento che consente di sequestrare gli animali utilizzati dai mendicanti anche se risultano regolarmente provvisti del necessario microchip e sono in buone condizioni di salute
Un nuovo giro di vite alla lotta per la repressione dell’attività dei mendicanti a Vigevano che ha già suscitato polemiche e non mancherà di portarne con sé altre. La maggioranza leghista (con il voto contrario degli alleati del Polo Laico) ha dato via libera ad un provvedimento che consente di sequestrare gli animali utilizzati dai mendicanti anche se risultano regolarmente provvisti del necessario microchip e sono in buone condizioni di salute. Questo perché si ritiene che in qualche modo gli animali, quasi sempre cani, siano uno “strumento” utilizzato per toccare l’animo delle persone ed ottenere la questua. Così si è provveduto alla modifica del regolamento comunale che tutela gli animali in senso restrittivo.
«Si tratta di una norma d’avanguardia – spiega il vicesindaco leghista Andrea Ceffa, che detiene anche la delega alla sicurezza –. Nei mesi scorsi abbiamo provveduto ad effettuare una serie di controlli dai quali è emerso che i cani utilizzati dai questuanti erano in buona salute e dotati di microchip. Non di meno gli animali sono utilizzati con lo scopo di suscitare compassione e ottenere l’obolo. Quelli che si comportano così in città saranno meno di mezza dozzina e li conosciamo». La decisione, che consentirà alla polizia locale di sequestrare gli animali, ha suscitato un vespaio di polemiche.
C’è chi ha evidenziato ad esempio come i cani vogliano soltanto stare con il padrone, ovviamente non potendo sapere che questi è un mendicante, ma anche il fatto che il sequestro degli animali costituisce, attraverso la loro collocazione al canile, anche un costo per la comunità. Particolarmente dura la posizione del Polo Laico, partner di maggioranza della Lega. «Si tratta solo di un atto d’autorità – è il commento del capogruppo Luca Bellazzi – e va a spezzare il rapporto che intercorre tra il cane ed il padrone che certo non può essere conosciuto da un agente». La norma è passata e diventerà dunque operativa. Forse già nei prossimi giorni gli agenti della polizia locale potranno metterla in atto e questo, c’è da esserne certi, susciterà ancora delle rimostranze. Non è mancato nemmeno chi ha guardato il problema nel suo insieme, come il consigliere del Pd, Carlo Motta. «In questa città la situazione è molto grave – dice – ci sono stati cinque omicidi in poco più di un anno, furti e rapine fanno parte ormai della quotidianità, ma la giunta per perseguire la delinquenza non trova nulla di meglio da fare che prendersela con i mendicanti».
Il Giorno – 2 novembre 2012