L’Istituto zooprofilattico del Piemonte si candida per diventare l’Agenzia italiana. Visto che l’Italia è forse l’unico Paese in Europa a non averne una propria. A Parma c’è la sede di quella Europea
l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte che ha sede a Torino si candida per diventare l’agenzia italiana della sicurezza alimentare. L’Istituto è diretto dal Dottor Fernando Arnolfo, che guida un team con una leadership di grande eccellenza piemontese a livello di agroalimentare, basti pensare all’Università degli Studi fino a Pollenzo in cui vi è l’Università del Gusto, e la Regione che sta lavorando moltissimo proprio sulla Sicurezza Alimentare.
Gli allarmi in ambito alimentare sono moltissimi soprattutto in questi ultimi tempi, basti pensare alle mozzarelle blu, ai formaggi rosa, alle aflatossine, alla diossina, la mucca pazza, l’influenza aviaria ecc. I consumatori hanno bisogno sempre più di chiarezza, di notizie vere e utili ai fini pratici della salute e della spesa nel quotidiano.
Pensare alla necessità di avere un’Agenzia per il Nucleare e non di averne una per la Sicurezza Alimentare dovrebbe far riflettere sui reali bisogni, visto che sempre più malattie sono collegate a ciò che consumiamo a livello alimentare, frutto della sempre maggiore globalizzazione che investe inevitabilmente ognuno di noi.
Ciò che è successo in questi ultimi anni in Italia a causa di problemi legati a cibo poco sicuro, è legato a cibo proveniente spesso dall’estero basti pensare alla BSE dall’Inghilterra, l’influenza aviaria di pollame asiatico, dalla diossina del Belgio, e le mozzarelle blu dalla Germania, con un danno economico rilevante intorno ai 15 miliardi di euro.
Le crisi alimentari provocano molta ansia e preoccupazione nei consumatori che si sentono spesso non protetti e poco informati in modo corretto, dall’altra parte l’effetto sull’economia è notevole poiché la ricaduta si fa sentire nelle aziende produttrici di alimentari vari.
Avere una Authority a Torino sarebbe molto utile per dare risposte alle tante domande dei consumatori, per permettere una più corretta ricerca e molti più controlli sul mondo della produzione alimentare, nuove prospettive a anche per la ricerca in questo settore. Dare spazio ai giovani studiosi e ricercatori, alla formazione per i ristoratori e a tutti coloro che operano in questo settore.
Il cibo è fonte di nutrimento, di energia ma è anche vero che può essere fonte di malattia, veicolando diverse tipologie di microrganismi, infatti a livello nazionale i dati epidemiologici sostengono che sempre più malattie possono essere veicolate da cibo “non sicuro”. In Italia sono effettuate ispezioni di tipo veterinario e da parte dei Nas, tra le più numerose di tutti i paesi Europei, con l’applicazione di severe pene e multe ogni volta si rilevano delle violazioni alla Legge.
Tutto ciò sembrerebbe non bastare ma dovrebbe essere sostenuto e coordinato forse in modo più strutturato da un organo quale proprio un’ Authority localizzata sul nostro territorio.
In attesa di tutto ciò noi consumatori dobbiamo necessariamente fare sempre più attenzione alle nostre scelte alimentari ai nostri acquisti, leggendo bene l’etichetta dei prodotti e guardando la provenienza del cibo che andiamo a appoggiare all’interno del nostro carrello della spesa, preferendo la trasparenza e la vicinanza produttiva al luogo di acquisto.
20 febbraio 2011