Recessione. Perdita di posti di lavoro. I sindacati scendono in piazza a Roma per dire basta e chiedere soluzioni per il rilancio dell’economia.
Cgil, Cisl e Uil lanciano un messaggio al Governo: urge un cambiamento dell’agenda su lavoro, crescita, welfare e fisco. «Ci vuole un’altra politica economica» tuona dal palco in piazza del Popolo a Roma, dove è giunto il corteo, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. L’Europa, continua, è un alibi, di annunci si muore. «Chi governa – aggiunge il numero uno della Uil Luigi Angeletti – non sta facendo tutto il necessario e utile perché il paese esca dalla crisi. Questa é la questione da cambiare. La manifestazione di oggi è solo l’inizio». «Nella Repubblica fondata sul lavoro – rincara Angeletti – si sta distruggendo il lavoro». Secondo i sindacati, partecipano circa 200mila persone. Molte le bandiere e i palloncini colorati.
Camusso: serve un’altra politica economica
«Ci vuole un’altra politica economica». Lo dice a chiare lettere Susanna Camusso, leader della Cgil, durante il comizio. «Sono quattro anni – continua – che diciamo che stavamo entrando nel tunnel della crisi, un tempo infinito. Per cambiare l’agenda politica servono cose concrete».
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Bonanni: Fornero ha i numeri esatti sugli esodati
Il nodo degli esodati è nel mirino dei sindacati. Il numero esatto lo ha il ministro Fornero perchè «gli accordi si fanno in tutti gli uffici del lavoro di ogni provincia». Così Raffaele Bonanni, leader della Cisl, durante il comizio. «Sono stati persi dei mesi», aggiunge, «spero che nei prossimi giorni riusciremo ad avere un risultato. Diversamente ci saranno altre mobilitazioni».
Camusso: in piazza «le ragioni del cambiamento»
Perché, per dirla con le parole del segretario della Cgil Susanna Camusso, a manifestare sono «le ragioni del cambiamento». Nel decreto legge sullo sviluppo, osserva, «non c’è la svolta che sarebbe necessaria al Paese». «La politica di rigore – denuncia la sindacalista – ha prodotto iniquità e non ha dato risposte al lavoro e allo sviluppo. Chiediamo un cambiamento dell’agenda nella politica senza il quale non ci potranno essere prospettive per il paese».
Angeletti (Uil): ridurre le tasse su dipendenti e pensionati
Questa «politica economica – avverte dal palco il segretario generale della Uil – ci sta portando allo sfascio». Secondo Angeletti c’è una soluzione: «c’è una via diversa che non mette in discussione nè il risanamento nè la possibilità per lo Stato italiano di essere un problema o un pericolo ed è quella di spostare le risorse sul lavoro. Si devono ridurre le tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Serve una vera svolta
ilsole24ore.com – 17 giugno 2012