Sul sito di Eurobarometro sono stati pubblicati i risultati di un sondaggio relativo alla posizione dei cittadini europei in relazione al benessere animale. Il sondaggio effettuato in tutta Europa ha rivelato che la grande maggioranza dei cittadini tiene molto al benessere degli animali e vorrebbe migliorare significativamente gli standard di allevamento. Condotto dalla Commissione Europea, l’Eurobarometro sul benessere animale 2016 è il primo del suo genere in 9 anni.
Quasi la metà degli europei (46%) ritiene che il termine benessere degli animali fa riferimento “al dovere di rispettare tutti gli animali”, mentre un po’ meno (40%) pensa che si tratti del “modo in cui vengono trattati gli animali da allevamento, fornendo loro una migliore qualità di vita”. Circa il 18% degli intervistati ritiene che il benessere degli animali “contribuisca a migliorare la qualità dei prodotti di origine animale”.
L’affermazione “il benessere degli animali si riferisce al dovere di rispettare tutti gli animali” è comune a 17 Stati membri, ed è stata in modo particolare scelta nei Paesi Bassi (70%), Lussemburgo (62%) e Malta (60%). “Il benessere degli animali riguarda il modo in cui vengono trattati gli animali da allevamento, fornendo loro una migliore qualità della vita” è stata data fornita in 11 Stati membri.
La maggior parte degli europei (94%) è del parere che è importante proteggere il benessere degli animali da allevamento. Più della metà degli intervistati (57%) ritiene che sia “molto importante” e il 37% lo ritiene “un po’ importante”. Solo una piccolissima percentuale (4%) degli intervistati non considera importante il benessere degli animali da allevamento. Quasi tutti gli intervistati (99%), di Svezia, Finlandia e Portogallo considerano il benessere degli animali “importante”, rispetto agli intervistati di Croazia, Ungheria e Polonia, che hanno fatto registrare le percentuali più basse.
Oltre quattro intervistati su cinque (82%) ritengono che il benessere degli animali d’allevamento dovrebbe essere meglio protetto di quanto lo sia ora. Il 44% degli intervistati ha una visione più decisa e più di un terzo (38%) degli intervistati ritiene che il benessere degli animali dovrebbe “probabilmente” essere meglio protetto di quanto non lo sia adesso. Questa domanda era stata posta anche durante uno sondaggio Eurobarometro del 2006, utilizzando una formulazione leggermente diversa. L’evoluzione dei risultati mostra tuttavia che gli intervistati sono più propensi a credere che il benessere degli animali d’allevamento debba essere protetto meglio.
La maggioranza assoluta degli europei (87%) considera le campagne di informazione sul benessere degli animali un buon modo per influenzare l’atteggiamento delle giovani generazioni nei confronti degli animali (48% “certamente” e il 39% “probabilmente”).
Quasi due terzi degli europei (64%) hanno indicato che vorrebbero avere maggiori informazioni sulle condizioni in cui vengono allevati gli animali nel loro paese. Un terzo degli intervistati (33%) sono invece poco interessati all’argomento. Rispetto all’ultima indagine 2006, si è registrato un aumento nell’interesse verso maggiori informazioni (+6 punti percentuali nel complesso), con la percentuale di intervistati che rispondono con “sì, certamente”, in aumento di 11 punti percentuali.
La maggioranza assoluta degli intervistati presenti in 24 Stati membri vorrebbe ricevere maggiori informazioni sulle condizioni in cui vengono trattati gli animali allevati nel proprio paese.
Una maggioranza relativa (49%) dei cittadini dell’UE ritiene che le leggi che regolano la protezione degli animali da allevamento debbano essere decise congiuntamente tra l’UE e il governo nazionale. Poco meno di tre su dieci intervistati (28%) ritengono che dovrebbe essere soprattutto una decisione presa a livello nazionale e meno di uno su cinque (19%) che invece dovrebbe essere una decisione presa principalmente dalla EU.
Nel complesso, il 59% dei cittadini dell’UE si dice propenso a pagare di più per prodotti di origine animale realizzati con maggiore attenzione al benessere. In particolare, più di un terzo (35%) è disposto a pagare fino al 5% in più, e il 16% è disposto a pagare dal 6% al 10% in più. Gli intervistati di Svezia (93%), Lussemburgo (86%) e Paesi Bassi (85%) sono maggiormente disposti a pagare di più per questo genere di prodotti.
Oltre la metà dei cittadini dell’UE (52%) è interessato a etichette che riportano modalità di allevamento rispettoso del benessere animale. Più di un quarto degli intervistati (27%) cerca queste etichette “qualche volta”, mentre un ulteriore 25% le cerca “la maggior parte del tempo”. Al contrario, il 37% degli intervistati non ha mai, o molto raramente, cercato le etichette sul benessere, mentre un europeo su dieci (10%) non conosce la loro esistenza.
Una maggioranza relativa di europei (47%), non crede che attualmente nei supermercati e nei negozi, vi sia una sufficiente gamma di prodotti realizzati con attenzione al benessere animale. Questa percentuale è aumentata di nove punti percentuali rispetto all’ultimo sondaggio. Un po’ meno di un terzo degli intervistati (31%) ritiene che “probabilmente” non ci sia una scelta sufficiente, mentre il 16% pensa che “certamente” non c’è abbastanza scelta. Al contrario, il 38% dei cittadini dell’UE è soddisfatto della scelta a disposizione.
Principali risultati sull’Italia
Il 40% degli intervistati pensa che il benessere degli animali si riferisca al dovere di rispettare tutti gli animali. Per il 32% invece ha a che fare con il modo in cui vengono allevati gli animali, fornendo loro una migliore qualità di vita.
Il 47% ritiene “molto importante” proteggere il benessere degli animali e il 47% ritiene che sia “alquanto importante”
Il 43% ritiene che “con certezza in Italia gli animali negli allevamenti dovrebbero essere protetti meglio” e il 43% ritiene che “probabilmente in Italia gli animali negli allevamenti dovrebbero essere protetti meglio”
L’80% vorrebbero avere più informazioni su come sono trattati gli animali negli allevamenti nel nostro paese.
Il 47% guarda le etichette per cercare prodotti animal-friendly
Il 43% dei consumatori sarebbero disposti a pagare di più per prodotti più rispettosi del benessere degli animali
Fonte Eurobarometro
29 marzo 2016