A distanza di due mesi dalla decisione adottata dal ministro Catania di sopprimere l’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) e di accorpare la struttura all’interno del CRA (Consiglio per la Ricerca e sperimentazione in Agricoltura), la situazione è critica.
I lavoratori e i ricercatori dell’istituto non hanno ricevuto lo stipendio del mese di agosto. Il mancato pagamento è avvenuto senza alcuna comunicazione preventiva e ha creato notevoli disagi e problemi alle famiglie. Un comunicato dei lavoratori precisa che, dopo un dopo un incontro avuto con i vertici del CRA, la crisi non sembra risolvibile in tempi brevi.
Definire la situazione critica è un eufemismo. Dopo il danno di avere soppresso l’Inran, adesso c’è la beffa degli stipendi. Certo il problema è burocratico, ma spesso questi cavilli svolgono un ruolo rilevante, per cui dopo la cancellazione dell’istituto si potrebbe ipotizzare anche la cancellazione dei lavoratori e dei ricercatori.
Il funerale dell’Inran lo abbiamo già annunciato dopo la pubblicazione del decreto, adesso il si vogliono fare sparire anche i lavoratori. Siamo di fronte ad un miracolo del ministro Catania che ha tagliato le spese inventandosi un accorpamento che si sta trasformando in una soppressione. L’operazione è molto suggestiva, ma assomiglia ai miracoli introdotti con la finanza creativa dell’ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti, che purtroppo nel giro di pochi anni ha portato a risultati disastrosi sotto gli occhi di tutti.
Roberto La Pira – Il Fatto alimentare – 11 settembre 2012