“Il bando per l’ammissione dei medici alle Scuole di specializzazione di area sanitaria, pubblicato il 29 settembre 2017 in Gazzetta ufficiale, è ancora una volta inadeguato”. Lo scrive Aldo Grasselli, presidente Fvm, La Federazione Veterinari e Medici, in una lettera destinata al Presidente del Consiglio. È allo stesso Paolo Gentiloni che Grasselli chiede aiuto, affinché il sistema delle specializzazioni e degli esami di abilitazione possa essere migliorato
“Perché perdiamo il tempo migliore delle nostre nuove generazioni? Perché con l’inerzia legislativa li spingiamo all’estero?”. Queste le accorate conclusioni della lettera che il presidente di Fvm Aldo Grasselli ha scritto al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il tema è quello scottante delle specializzazioni e delle abilitazioni mediche. “Il bando per l’ammissione dei medici alle Scuole di specializzazione di area sanitaria, pubblicato il 29 settembre 2017 in Gazzetta ufficiale, è ancora una volta inadeguato ai fabbisogni e addirittura impedisce ai laureati della seconda sessione 2017 (luglio) di tentare l’ingresso in una scuola di specializzazione perché non potranno superare l’esame di abilitazione in tempo utile visto che questo si terrà nei primi mesi del 2018 – scrive Grasselli –. Eppure esponenti del suo stesso Governo esortano i giovani a laurearsi in fretta ed è risaputo che il Sistema Sanitario Nazionale è in carenza di medici in corsia e di altri professionisti per i quali è indispensabile il titolo di specialista per potervi operare”.
“Un giovane medico – continua il presidente Fvm – resta di fatto uno studente (dopo 6 anni di corso di laurea) cui non viene concesso di lavorare (nella sanità pubblica) al quale lo Stato con poche borse di specializzazione nega anche gli spazi per studiare. Ricordando che da anni si parla inutilmente di “laurea abilitante”, vorremo capire a cosa può servire un esame di abilitazione per chi vorrà specializzarsi se non per accedere a un ulteriore esame di ammissione alle scuole di specializzazione? L’abilitazione è un attestato che lo Stato rilascia ai laureati delle università statali, per tutti oggi una verifica superflua, e in particolare di dubbia utilità per coloro che intendono specializzarsi visto che lo stato li considera studenti senza possibilità di effettuare ogni atto medico in modo autonomo”
E osserva amaramente: “Gli esami non finiscono mai, e in questo caso servono solo a rallentare il percorso professionale di molte persone”.
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3 ottobre 2017