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Stabilità: domani in aula al Senato, ok entro sabato. La deadline per l’approvazione è stata fissata per il 21 novembre. Il testo passerà poi alla Camera

La legge di Stabilità approderà in Aula al Senato nella giornata di giovedì, con il via libera finale previsto entro sabato. E’ quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, secondo quanto è stato riferito al termine della riunione. Ad inizio riunione dei capigruppo, viene spiegato, il presidente della commissione Bilancio Giorgio Toni (Pd), ha relazionato i capigruppo sullo stato dell’arte in commissione sull’esame della Legge di Stabilità, chiedendo più tempo per poter concludere i lavori.

Da qui, la necessità di ulteriore tempo prima dell’approdo in Aula, fino ad oggi previsto per la giornata di domani. Con lo slittamento dell’avvio dell’esame da parte dell’Aula a giovedì, la commissione avrà così un’intera giornata in più per terminare esame e votazioni degli emendamenti.

Praticamente scontato un maxi-emendamento in arrivo, il Ddl incamera intanto la partita dei farmaci innovativi . «L’approvazione dell’emendamento di maggioranza sui farmaci innovativi, presentato dalla Commissione Igiene e Sanità, è una vittoria per i pazienti e un successo per tutti i colleghi che hanno condiviso una tematica di grande importanza. In questo modo si completa l’azione, iniziata da Parlamento e Governo lo scorso anno con l’istituzione del Fondo di 500 milioni di euro l’anno, per il 2015 e il 2016, destinato a finanziare principalmente l’erogazione a carico del Ssn del farmaco innovativo anti epatite C». La vicepresidente al Senato del Gruppo Area popolare, Laura Bianconi, commenta con soddisfazione il parere positivo per l’emendamento in seno alla legge di Stabilità, grazie al quale le risorse del Fondo non saranno computate nel tetto nazionale della spesa farmaceutica. In questo modo, da un lato la spesa farmaceutica per farmaci non innovativi non subirà riduzioni, dall’altro le aziende farmaceutiche, sino alla concorrenza di 500 milioni di euro per anno, non sborseranno risorse per ripianare eventuali superamenti del tetto di spesa nazionale a titolo di pay back, prosegue Bianconi. «Un ulteriore, importante tassello – conclude – per assicurare ai pazienti i farmaci innovativi, spesso costosi ma di grande efficacia terapeutica, in grado di sconfiggere patologie ritenute sino a poco tempo fa inguaribili».

18 novembre 2015 

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