Il sistema immunitario degli animali da allevamento è influenzato da molti tipi di micotossine e aflatossine, tra cui tricoteceni, fumonisine e l’ocratossina A. E’ stato dimostrato che tutti questi composti tossici influiscono negativamente sul sistema immunitario, riducono la resistenza degli animali agli stress ambientali e microbici, e li rendono più vulnerabili alle malattie.
La funzione primaria del tratto gastrointestinale è digerire e assorbire le sostanze nutritive per soddisfare le richieste metaboliche per il sostentamento, la crescita e lo sviluppo.
Inoltre agisce come barriera per impedire l’ingresso, dall’ambiente esterno, di diversi agenti patogeni potenzialmente nocivi. Considerando il fatto che il 70% del sistema immunitario risiede nel tratto gastrointestinale, gli allevatori devono avere grande cura di questo organo, per proteggerlo da minacce quali le micotossine.
A causa della loro capacità di inibire la sintesi proteica, le micotossine e i loro metaboliti, colpiscono in particolare aree con cellule in rapida divisione e alti livelli di turnover delle proteine, comuni nel tratto gastrointestinale, sia in termini di cellule epiteliali che rivestono il tratto intestinale, sia in termini di cellule che risiedono nella lamina sottostante.
Le micotossine possono anche colpire altri tessuti ad elevata proliferazione cellulare, come gli organi linfoidi, che comprendono il timo e il midollo osseo in cui le cellule T e B rispettivamente si sviluppano e maturano. Poiché queste cellule sono importanti componenti del sistema immunitario, danni a questi tessuti possono portare notevoli effetti immunosoppressivi e a una maggiore suscettibilità alle malattie.
Le aflatossine hanno i più potenti effetti immunosoppressivi. Esercitano prevalentemente i propri effetti legandosi a DNA e RNA, bloccando la trascrizione, e inibendo così la sintesi proteica. I principali effetti immunosoppressivi di aflatossine sono: la soppressione della produzione di anticorpi, una ridotta attività complementare, una compromissione della proliferazione, una riduzione dei macrofagi e della funzione delle cellule effettrici e un’alterata produzione di citochine da cellule T.
Fino ad oggi sono stati identificati oltre 180 tricoteceni, e la maggior parte di loro inibiscono la sintesi proteica legandosi ai ribosomi della cellula eucariota. I principali effetti immunosoppressivi riguardano: una riduzione della proliferazione e dell’attività delle cellule B e T, la soppressione della produzione di anticorpi, una diminuzione della produzione di muco, un’indebolimento delle cellule intestinali.
Le fumonisine disturbano il metabolismo degli sfingolipidi e bloccano la sintesi degli sfingolipidi complessi da sfinganina (Sa) e sfingosina (So). Di conseguenza, Sa e So si accumulano nei tessuti e inibiscono molte attività cellulari. I principali effetti immunosoppressivi riguardano: una ridotta risposta anticorpale, un deterioramento dell’efficacia dei vaccini, una numero ridotto di macrofagi e della funzione delle cellule effettrici, una diminuzione del numero dei linfociti e delle loro attività.
Le ocratossine A agiscono inibendo la parte di trasferimento della sintesi delle proteine, e bloccando la tRNA sintetasi della fenilalanina. I principali effetti immunosoppressivi includono: la deplezione cellulare degli organi linfoidi, una ridotta produzione degli anticorpi e una riduzione dei macrofagi e della funzione delle cellule effettrici.
È importante comprendere che gli effetti delle micotossine sul sistema immunitario possono influire gravemente sullo stato di salute dell’intero allevamento, non solo aumentando la suscettibilità degli animali alla malattia, ma anche riducendo l’efficacia dei programmi di vaccinazione. La lotta alle micotossine nel mangime è sicuramente più conveniente delle azioni necessarie a compensare i danni causati da queste tossine. Pertanto, è opportuno avviare una strategia efficace di contrasto alle micotossine per proteggere i margini di profitto e la salute degli animali.
Fonte Biomin (da Unaitalia) – 18 novembre 2015