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Studi in rete per l’intramoenia. Entro novembre le Regioni definiranno mappa spazi per visite ed esami

1a1a1_0a00aaaaaaamedici-nuto-social-111219163223_bigLe parole d’ordine per la nuova intramoenia rivista e corretta dal decreto Balduzzi sono tracciabilità e trasparenza. Per questo la prima cosa che dovranno fare medici e aziende sanitarie sarà organizzare gli spazi -interni ad Asl e ospedali o negli studi professionali – secondo una nuova infrastruttura tecnologica di rete che le Regioni dovranno disegnare entro novembre e attivare entro aprile 2013. Gli studi privati potranno essere solo in “rete”, il titolare dovrà convenzionarsi con l’azienda sanitaria e mettere in conto una spesa di tasca propria per garantire, sempre entro aprile 2013, le strumentazioni necessarie alla tracciabilità di visite e pagamenti (a regime con moneta elettronica), ai controlli dei volumi di prestazioni e alla prevenzione di eventuali conflitti di interesse.

Negli studi in rete potranno lavorare solo medici in esclusiva con il servizio pubblico: niente privati e nessuno che abbia optato per la libera professione extramuraria. Prima di dare il via libera alla rete degli studi, però, le Regioni dovranno effettuare entro fine anno una ricognizione dei servizi interni alle aziende (anche questi da mettere “a norma” secondo le regole della tracciabilità) e solo in caso siano carenti potranno autorizzare la libera professione negli ambulatori dei medici. Ma gli spazi interni, già si sa, non ci sono per tutti: il programma di investimenti in edilizia sanitaria, finanziato già dal 2001 con circa 826 milioni, era stato completato nel 2011 al cento per cento in Umbria e per oltre il 50% solo da Emilia Romagna, Liguria, Marche, Piemonte e Toscana.

Oltre agli studi in rete, l’alternativa che il decreto offre alle Regioni è la possibilità di affittare e acquistare spazi esterni da privati non accreditati con il Ssn o convenzionarli da altre pubbliche amministrazioni. L’attività dei nuovi studi sarà verificata entro il 28 febbraio 2015: se la valutazione sarà positiva potranno essere confermati in via permanente, in caso contrario la loro avventura finirà lì. Altra tappa che aspetta i medici – sia nelle strutture pubbliche che negli studi – è la definizione con i contratti integrativi aziendali delle tariffe per le prestazioni in intramoenia a carico dei cittadini. Il decreto prevede che queste garantiscano, oltre al compenso per il professionista e l’équipe di supporto, anche la copertura di tutte le spese dell’azienda, dalla prenotazione della visita ai controlli, dalla realizzazione dell’infrastruttura di rete all’ammortamento pro-quota dei costi per le apparecchiature e perla loro manutenzione.

In più, il 5% del compenso del professionista sarà trattenuto dall’azienda e vincolato a interventi di prevenzione e/o riduzione delle liste d’attesa.

Un extra che spaventa i cittadini – secondo le associazioni che li rappresentano – preoccupati che l’omnicomprensività delle nuove tariffe e la trattenuta del 5% possano trasformarsi in una tassa mascherata che do vranno pagare di tasca propria. L’intramoenia è costata agli assistiti nel 2011 circa 1,2 miliardi di euro, la maggior parte spesi per aggirare le liste d’attesa del servizio pubblico e andati per oltre l’89% ai professionisti (1,05 miliardi) e solo poco meno di 100 milioni alle aziende sanitarie.

Ora, la maggiore trasparenza della prenotazione e nell’erogazione delle prestazioni, tenute sotto controllo da azienda sanitarie e Regione senza eccezioni sarà un vantaggio per gli assistiti: l’intramoenia non potrà più essere un alibi per evitare le liste d’attesa, perché sarà lo stesso servizio pubblico a tenere davvero sotto controllo l’uno e l’altro canale di assistenza.

LA PAROLA CHIAVE Intramoenia

•Con il termine intramoenia in ambito sanitario si indica l’attività svolta da medici di un ente pubblico fuori dall’orario di lavoro ma utilizzando le strutture e le strumentazioni dell’ente stesso, oppure in mancanza di spazi adeguati, presso studi e sedi esterne. I pazienti, per usufruire delle prestazioni in regime di intramoenia, devono pagare un compenso deciso dal medico prescelto

Le scadenze

INTRAMOENIA

Maggiori vincoli per l’attività

Le aziende sanitarie devono procedere a una definitiva e straordinaria ricognizione degli spazi disponibili per le attività libero-professionali ed eventualmente possono, con un sistema informatico speciale, utilizzare spazi nelle strutture sanitarie esterne, o autorizzare i singoli medici a operare nei propri studi. Tutta l’attività dovrà però essere messa in rete per dare trasparenza e avere tracciabilità di tutti i pagamenti effettuati dai pazienti

POLIZZE

Requisiti minimi per i contratti

Il decreto legge Balduzzi punta ad arginare il fenomeno della medicina difensiva. Per agevolare l’accesso alla copertura assicurativa dei camici bianchi, anche quelli appartenenti alle specializzazioni a più alto rischio, saranno discplinate le procedure e i requisiti minimi e uniformi per l’idoneità dei relativi contratti. I medici da 113 agosto 2013 dovranno essere pronti a rendere noti ai clienti gli estremi della polizza e il massimali

NOMINE

Più trasparenza per i dirigenti

Per le nomine dei direttori generali, le Regioni sono tenute ad attingere obbligatoriamente a un elenco regionale di idonei, aggiornato almeno ogni due anni, costituito con una selezione effettuata, secondo criteri individuati dalle Regioni, da una commissione di cui è disciplinata la composizione, costituita dalla Regione stessa. Il primo aggiornamento degli elenchi dei direttori generali va eseguito entro 90 giorni dall’entrata in vigore della conversione in legge del decreto

TARIFFE

Infrastruttura per la tracciabilità

Le Regioni dovranno attivare una infrastruttura di rete per il collegamento con le singole strutture nelle quali vengono erogate le prestazioni di attività libero professionale intramuraria. L’infrastruttura prevede l’espletamento del servizio di prenotazione, l’inserimento obbligatorio e la comunicazione, in tempo reale, all’azienda sanitaria competente dei dati relativi all’impegno orario del sanitario, ai pazienti visitati, alle prescrizioni e agli estremi dei pagamenti

Paolo Del Bufalo – Il Sole 24 Ore – 2 novembre 2012

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