Sale la tensione sul riassetto dell’istituto. Mastrapasqua frena sulle voci di tagli. Il leader Cgil avverte: «Il pubblico impiego non si tocca»
Il riassetto dell’Inps infiamma lo scontro tra governo e sindacati sulla spending review, che non sarà tra i temi sul tavolo del consiglio dei ministri di oggi. E il leader della Cgil, Susanna Camusso, lancia un duro diktat all’esecutivo, avvertendo che i tagli della spesa non dovranno toccare pubblico impiego e sanità. A dar fuoco alle polveri sono state ieri le indiscrezioni emerse sul nuovo piano di riassetto dell’istituto di previdenza, che prevede l’accorpamento di Inpdap ed Enpals. Un progetto che, ai piani alti, dovrebbe tagliare 23 direttori generali e 70 direttori di secondo livello, e mandare in mobilità 5000 dipendenti. L’obiettivo è quello di eliminare costi per 20 milioni di euro nel 2012, 50 milioni per il 2013 e 100 milioni a decorrere dal 2014. Tutto per dare vita a un colosso che dovrà gestire un bilancio tra i 500 e 700 miliardi di euro. La razionalizzazione comporterà anche la restituzione di immobili in locazione passiva o la riduzione delle superfici locate con la relativa ricontrattazione del contratto di affitto e del canone. Vi rientrano anche quelli presi in affitto dall’Agenzia del Demanio. Saranno interessate dai tagli anche le spese per forniture, servizi e lavori. È previsto il coordinamento a livello centrale delle politiche di acquisto (con la centrale unica acquisti); la standardizzazione dei comportamenti delle strutture preposte alle attività negoziali; la realizzazione di economie di scala e l’aumento del livello di concorrenza tra gli operatori dì mercato; lo sviluppo e la diffusione di strumenti telematici a supporto degli acquisti. Un progetto che, secondo le indiscrezioni circolate, sarebbe stato già firmato dal presidente Antonio Mastrapasqua. Ma proprio il numero uno del-1’Inps si è affrettato ieri a smentire le cifre in questione, soprattutto quella relativa agli esuberi. «Nei piani di integrazione dell’ex-Inpdap e dell’ex-Enpals in Inps non c’è alcun programma di esubero o mobilità di dipendenti» ha detto Mastrapasqua, precisando che «per quanto riguarda il personale non è all’ordine del giorno alcun intervento».
Il processo di integrazione sarebbe invece stato «tracciato dagli indirizzi del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (Civ) dell’Istituto e dalle linee programmatiche del Presidente, che affidano alla Tecnostruttura la predisposizione di un piano industriale, che non è stato definito. Mancano peraltro ancora l’approvazione del bilancio 2011 dell’Inpdap e i successivi decreti ministeriali». Inoltre, spiega ancora il presidente dell’Inps, «i piani di razionalizzazio-ne della spesa» riguarderanno «l’integrazione logistica e delle piattaforme informatiche». Ma l’intervento dell’Istituto per la previdenza non ha certo placato le polemiche sui tagli alle spese. A lanciare un durissimo monito è stato ieri il segretario della Cgil, Susanna Camusso. Parlando di spending review, la sindacalista ha definito «inaccettabili» nuovi interventi sul pubblico impiego e sulla sanità, come ipotizzato nel piano del governo. «Tagli lineari alla sanità sarebbero insopportabili – ha detto il leader del primo sindacato -. Già ora non ce la si fa a garantire le prestazioni essenziali» e sul lavoro pubblico «già molte manovre sono intervenute». Di spending review ha parlato anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che ha definito «molto balzana l’idea di una riforma in progress» del lavoro.
A margine del convegno «Costruiamo gli Stati Uniti d’Europa, il segretario ha spiegato che sul ddl «devono accelerare l’approvazione, prima fanno meglio è e più sono precisi meno danni fanno». Su successivi cambiamenti il leader della Cisl sottolinea: «La riforma può anche essere modificata, ma attraverso una discussione con le parti sociali». Per quanto riguarda la spending review «aspettiamo che Monti si decida a convocarci per evitare questa situazione incresciosa e irresponsabile». Secondo le prime voci provenienti da Palazzo Chigi, l’incontro governo-sindacati dovrebbe tenersi probabilmente domani, alle 19:30. L’esecutivo avrebbe infatti proposto questa data alle organizzazioni dei lavoratori, che giovedì scorso avevano richiesto una riunione in particolare sul tema dei tagli al pubblico impiego, in una lettera inviata al premier Mario Monti. Secondo quanto si apprende, alla riunione presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, parte-cipera0nno i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Ca-musso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.
Il Tempo – 26 giugno 2012