Il taglio di trenta milioni di euro nel riparto dei fondi, taglio che penalizzerebbe la sanità veneziana, non è ancora stato confermato. E il direttore generale dell’Usl 3 Serenissima, interpellato a margine della firma del protocollo per l’accreditamento dell’Angelo come “Ospedale amico dei bambini”, resta fiducioso. «Se ne sta discutendo in Quinta commissione» spiega Giuseppe Dal Ben «Dopodiché passerà alla giunta, ma per adesso aspettiamo di vedere cosa dice a conclusione dei lavori la commissione».
La quinta commissione si occupa di Politiche socio sanitarie ed è presieduta da Fabrizio Boron della lista Zaia Presidente e come vice da Jacopo Berti del Movimento Cinque Stelle. Nei giorni scorsi la Cgil aveva parlato di un «riparto killer per la sanità veneziana» lanciando un appello per la «immediata mobilitazione di tutte le forze politiche e sociali». Boron aveva definito la polemica «una tempesta in un bicchiere d’acqua». «La quota prò capite è il risultato dei criteri individuati dal ministero» aveva spiegato Boron «diversi rispetto all’anno precedente, e che non tengono conto, ad esempio, della specificità di Venezia». Dei 30 milioni mancanti 16 arriveranno come finanziamento di funzione, altri 10 dai fondi ministeriali della premialità, (legato ai risultati) e 4 sono autorizzati in disavanzo, che arriverà cosía 70 milioni. Tuttavia fino a quando non si vedono i numeri nessuno è tranquillo, nemmeno i sindaci che nei giorni scorsi si sono fatti sentire, chiedendo chiarimenti su dove sarebbero rica duti i tagli. Ieri però Dal Ben ha fatto capire che non è ancora certo e che bisogna aspettare e ricordato che l’ospedale segue la filosofia delle tre “A” (accoglienza, ascolto e accompagnamento) e che mette sempre al centro la cura del cittadino.
La Nuova Venezia – 11 ottobre 2017