Scontro governo-Comuni sulla Tasi. Ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio ha invitato i tantissimi Comuni (circa il 90% del totale) che ancora non hanno deliberato le aliquote sulla base della quali calcolare l’importo della nuova tassa «a decidere alla svelta».
Replica dell’Anci, l’associazione dei Comuni: quando ad aprile il Parlamento ha approvato le modalità per l’applicazione della Tasi, i Consigli comunali degli enti che andranno al voto domenica (oltre quattromila) erano già stati sciolti. E deliberare con una seduta straordinaria entro il 23 maggio, come stabilisce la legge in vigore, ormai non sembra realistico.
Al di là delle schermaglie si sta lavorando a far slittare i termini per il pagamento della prima rata della Tasi, l’imposta cioè sui servizi indivisibili che, insieme alla Tari, ha sostituito l’Imu sulla prima casa. Oggi ci sarà un incontro tecnico al ministero dell’Economia tra il governo e i Comuni. Entro la settimana si deciderà «se ci sarà una proroga o no», ha detto Delrio a Maria Latella (Skytg24). Il governo è orientato a far slittare i termini per ridurre le complicazioni a carico dei contribuenti già impegnati in queste settimane con il 730. I sindacati temono il caos. «È da due mesi che chiediamo il rinvio», ha detto il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Boccia (Pd). Ma lo slittamento determinerebbe una perdita di liquidità per i Comuni mettendo a rischio addirittura il pagamento degli stipendi e l’erogazione dei servizi. Dunque il governo dovrebbe anticipare le risorse che arriveranno ai Comuni in ritardo. Si parla di non meno di 2 miliardi.
Repubblica – 19 maggio 2014