Lutto in Polesine per la morte di Paolo Siclari, 37 anni, operaio di Castelmassa travolto insieme a tre compagni dal crollo del capannone della Haemotronic a Medolla (Modena), dove stava lavorando.
Originario del Messinese – che aveva lasciato alla ricerca di un’occupazione – l’uomo lascia la compagna (si era separato dalla moglie) e due figli in tenera età. Dato per disperso dopo la tremenda scossa che ha demolito l’edificio, in serata Siclari è stato ritrovato senza vita tra le macerie dai soccorritori. Miracolosamente illeso un altro operaio di Castelmassa dipendente della stessa azienda, Alessandro Sghembari: un attimo prima della scossa aveva abbandonato il posto di lavoro e si era recato al bagno, una circostanza che gli ha probabilmente salvato la vita. Siclari era abbastanza conosciuto in paese perché amava il calcio e giocava in una squadretta amatoriale: a recare la tragica notizia ai familiari è stato il comandante della polizia municipale: «Molti nostri concittadini lavorano nella zona di Medolla che dista appena una trentina di chilometri», ha commentato il sindaco Eugenio Boschini «e questo è un giorno di dolore per tutta la nostra comunità». Nel dramma del terremoto e nella morte del giovane immigrato che aveva scelto il Veneto nella speranza di costruirsi un futuro «C’è anche la storia delle nostre genti, il carattere, il coraggio, la tenacia di chi non si arrende di fronte alle avversità, anche quelle più crudeli: questo racconta la tragica vicenda del giovane rodigino di Castelmassa, ucciso nel crollo della fabbrica del Modenese in cui lavorava», ha affermato il governatore del Veneto Luca Zaia «il mio pensiero va anzi tutto alla famiglia di Paolo Siclari, ai bambini che ha lasciato e alla comunità del paese polesano. Rivolgo a loro le mie condoglianze e quelle dell’intera Regione del Veneto». Un dramma nel dramma, quello dell’operaio, che ha suscitato emozione; sul web sono numerose le testimonianze di solidarietà e non manca chi offre un aiuto concreto per i figlioletti rimasti privi del padre. In serata molti fedeli di Castelmassa si sono ritrovati in chiesa per una preghiera ed è già stata avviata una sottoscrizione per aiutare la sfortunata famiglia.
Il Mattino di Padova – 30 maggio 2012