Tessere per l’acquisto di carne per milioni di russi. Il governo russo ha intenzione di supportare, per un valore tra il 30 e il 50%, il costo delle carni di pollame e rosse e di alcuni altri alimenti
La decisione è a favore dei 15¬16 milioni di cittadini più poveri del paese. Si tratta di una spesa potenziale di 240 miliardi di rubli all’anno, somma stanziata a partire 2016. “Nel 2016 la Russia ha in programma di lanciare un sistema di tessere per i cittadini più poveri, che forniranno un sostegno al settore agricolo del paese”, ha detto il vice ministro dell’industria e del commercio Viktor Evtukhov al Russian Retail Business Summit.
La proposta, presentata a metà settembre, prevede alcune misure che dovrebbero “aumentare il potere d’acquisto dei cittadini russi colpiti dalle sanzioni dei paesi occidentali, dall’embargo di alcuni alimenti, dalla diminuzione mondiale dei prezzi del petrolio, dalla svalutazione del rublo russo e dalla crescita dell’inflazione”.
“L’obiettivo principale del sistema è stimolare i consumi”, ha dichiarato Evtukhov “Non vogliamo invece stimolare l’accumulo di prodotti che invece devono essere distribuiti ai consumatori. Il programma riguarda solo i produttori alimentari nazionali”. Secondo le stime del ministero, ogni rublo investito nel sistema dovrebbe moltiplicarsi per cinque o sei volte, passando per vendita al dettaglio, ingrosso, produttori agricoli e trasformatori.
George Ostapkovich, direttore dell’Istituto di Ricerca del mercato presso la Scuola Superiore di Economia della Russia, ha spiegato che il sistema proposto era già stato applicato in altre parti del mondo. In particolare, ha citato il programma di acquisti di cibo preferenziali negli Stati Uniti, precedentemente chiamato “food stamps”. Secondo una previsione dagli operatori di mercato, quest’anno il recente calo del potere d’acquisto e l’aumento dei prezzi porterà a un calo dei consumi di carne del 3¬5%.
I rivenditori russi hanno accolto con piacere il progetto, affermando che sosterrà il depresso settore zootecnico. I produttori di carne, invece, non hanno ancora commentato l’iniziativa. Gli esperti hanno suggerito che i principali beneficiari del progetto saranno i rivenditori.
“Prima di tutto, questo è un meccanismo per sostenere il segmento retail o i supermercati”, ha detto Vasily Koltashov, direttore del Centro per la ricerca economica presso l’Istituto russo di Globalizzazione e movimenti Sociali.
“Naturalmente, il sistema dovrà comprendere anche le reti di vendita al dettaglio. Quindi, in primo luogo le misure avranno un’influenza su determinate strutture commerciali e creerà i presupposti per attività di lobbying”. Ma vi è anche una forte possibilità di danneggiare il settore. “Come dimostra l’esperienza degli Stati Uniti e di altri paesi, queste carte annonarie potevano essere vendute, o la gente poteva comprare da mangiare per poi rivenderlo, ottenendo un aiuto monetario diretto”.
Fonte Global Meat News (da Unaitalia) – 7 ottobre 2015