NON E’ stato un attentato, come quello dei giorni scorsi a Montelupo per mano di animalisti. Un corto circuito nel motore di una cella frigo ha provocato danni ai Macelli di San Miniato.
Una prima stima è di 50mila euro, ma i calcoli e l’analisi precisa dell’accaduto sono ancora in corso. Il corto circuito ha provocato tanto fumo che ha annerito la struttura, situata a La Catena, e reso non più commestibile la carne di sette bovini già macellati e che stavano per essere riconsegnati ai proprietari. Il valore delle carcasse da solo è superiore ai 20mila euro. L’allarme al distaccamento igili del fuoco di Castelfranco è scattato ieri mattina poco prima delle 5. La squadra è subito partita per La Catena e pochi minuti ha evitato che la situazione peggiorasse e potessero sprigionarsi anche le fiamme che avrebbero sicuramente reso inagibile la cella frigo e altrr parti dei Macelli di San Miniato anche dal punto di vista strutturale. «E stato accertato che l’incendio — spiega il vicepresidente dei Macelli, Ivano Leoni — è stato causato da un corto circuito localizzato nella ventola del motore di una cella frigo. Non ci sono segni che possano ricondurre a dolo come l’attentato di Montelupo. Il danno non è di poco conto: 20mila euro le sette bestie macellate, lo smaltimento della carne, il motore della cella, la bonifica dell’area e il restauro delle parti danneggiate. La prima stima si aggira sui 50mila euro».
Nazione Pisa-Pontedera di martedì 15 gennaio 2013