«Mi sono precipitato in acqua e ho lottato con tutte le mie forze per strappare il mio bambino all’alligatore: non c’è stato niente da fare». È disperato il padre del bimbo di due anni che martedì sera è stato attaccato da un rettile lungo almeno due metri sulla spiaggia del Gran Florida, uno dei tre lussuosi resort Disney, nei pressi del più famoso parco dei divertimenti del mondo, quel Disney World aperto nel 1971 che porta 52 milioni di visitatori l’anno ad Orlando.
Proprio la città già sconvolta da un weekend di sangue iniziato venerdì con la cantante Cristina Grimmie uccisa da un fan e culminata nel massacro del gay club Pulse nella notte fra sabato e domenica. Trascinato in acqua, il bambino è scomparso nella labirintica Seven Seas Lagoon. E nel tardo pomeriggio di ieri, secondo la Cnn, il corpo del piccolo sarebbe stato ritrovato sul fondo della laguna. L’alligatore l’avrebbe dunque trascinato sul fondo senza però divorarlo. La famiglia, di cui non è stato rivelato il nome, era arrivata dal Nebraska il giorno prima. Dopo cena, papà, mamma e due bambini avevano lasciato la stanza da 597 dollari a notte in cerca di fresco sulla spiaggia, dove si proiettava un film. Sembrava la piacevole conclusione di una lunga giornata nel magico mondo Disney: nessuno immaginava potesse trasformarsi in tragedia. I bambini giocavano sul bagnasciuga quando l’alligatore è emerso all’improvviso azzannando il più piccolo. Entrambi i genitori si sono precipitati in acqua e l’uomo si è anche ferito. Ogni sforzo è stato vano. L’alligatore si è inabissato trascinando il piccino. Le ricerche sono iniziate subito: sommozzatori ed elicotteri hanno battuto per tutta la notte e la giornata successiva le acque della laguna, inutilmente. Vana la cattura di quattro alligatori: «Li abbiamo eutanizzati e analizzato il loro stomaco» è il raccapricciante racconto di Jeff Williamson, sceriffo di Orange County, l’area dove è avvenuta la tragedia, prima della scoperta del corpo sul fondo della laguna.
Gli attacchi da parte di alligatori, spiega alla Cnn l’esperto di rettili Jeff Corwin «sono rari. Non si nutrono di esseri umani. Ma se chiudono la bocca è difficilissimo fargliela riaprire». Rari ma non impossibili: quella del bambino è la quarta tragedia in 10 anni, la prima in quest’area della Florida. Anche se secondo il tabloid inglese Mirror, una settimana fa un’intera famiglia inglese sarebbe scampata a un attacco simile in un resort vicino: e questo è bastato ad accendere le polemiche sulla sicurezza nei resort Disney.
Sulla spiaggia solo un cartello col divieto di balneazione, ma nulla che segnalasse la presenza di alligatori né barriere. E mentre ieri le tre spiagge dei resort erano chiuse al pubblico, il magico mondo di Disney World, quello no, non chiude mai i battenti.
Repubblica – 16 giugno 2016