È costato caro il commercio di tartarughe al montebellunese M. D., condannato a tre mesi di arresto (convertiti in 27mila euro di ammenda) e a 4500 euro di ammenda con decreto penale del Gip di Treviso. L’accusa era di commercio abusivo di tartarughe protette.
Le testuggini trovate in possesso dell’uomo saranno nei prossimi giorni confiscate e probabilmente seguiranno i 57 giovani esemplari di tartaruga che erano già stati trasferiti al Centro di recupero di fauna selvatica del Corpo Forestale dello Stato a Formichella nei pressi di Orvieto. Si tratta di esemplari di testudo hermanni, testudo graeca, testudo marginata, tutte protette dalla convenzione di Washington che l’uomo commerciava illegalmente ricorrendo ad alcuni cavilli. Ma il Nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale di Treviso e il servizio Cites Centrale del Corpo Forestale dello Stato è riuscito a portare alla luce il meccanismo utilizzato dall’uomo per commercializzare abusivamente le tartarughe protette, ha raccolto un corposo dossier e in base alle prove raccolte il Gip di Treviso ha emesso il decreto penale di condanna. M. D. era già stato in precedenza sottoposto ad accertamenti da parte del servizio del Corpo Forestale che si occupa delle specie protette, ma era sempre riuscito ad aggirare la normativa sul commercio degli animali. Ma questa volta no. Il montebellunese in pratica inviava al Cites del Corpo Forestale una comunicazione con cui informava del trasferimento gratuito di esemplari da un luogo all’altro, in base ad alcune deroghe della norma relativa alla procedura per la denuncia, la nascita, lo spostamento delle tartarughe. Gli investigatori del Corpo Forestale però hanno monitorato attentamente anche via internet la sua attività e alla fine hanno accertato che il trasferimento delle testuggini protette avveniva dietro pagamento e sono risaliti ai bonifici bancari effettuati tramite una carta di credito ricaricabile. Soppresse poi le deroghe, il commerciante montebellunese aveva continuato a effettuare transazioni commerciali senza le necessarie certificazioni Cites. Nella sede del commerciante gli uomini del Corpo Forestale hanno trovato la documentazione che ha consentito loro di contestare la vendita clandestina di tartarughe in almeno 263 casi, vendite effettuate un po’ in tutta Italia. E con le prove raccolte il Gip ha emanato il decreto penale di condanna del commerciante montebellunese e disposto la confisca di tutti gli animali che erano abusivamente in possesso dell’uomo.
La Tribuna di Treviso – 18 luglio 2013