Sbalzi di clima. Un anno fa siccità, questa volta precipitazioni record. «Lago, livelli mai visti in 50 anni: emergenza rive» «Mais, barbabietole e verdure: semine dimezzate»
Troppa pioggia: il lago di Garda finisce in emergenza e le colture venete sono a rischio. Sono sempre gli estremi del meteo a mettere in difficoltà il Veneto, e non solo, in questi ultimi anni. Nell’inverno 2010-2011 l’alluvione e gli episodi ad alto rischio successivi. Nella primavera-estate 2012, proprio un anno fa, una siccità lunga che aveva creato danni per decine di milioni. Adesso, negli ultimi 6-7 mesi, una sovrabbondanza di piogge che fa danni a sua volta.
GARDA: EMERGENZA. «La Regione intervenga per concordare con la Lombardia e il Governo gli interventi atti a conseguire l’immediata riduzione dei livelli massimi del lago di Garda: sulle sue sponde è in corso un’emergenza che non può assolutamente passare sotto silenzio». Lo chiede in un’interrogazione il consigliere regionale Davide Bendinelli (Pdl), già sindaco di Garda. «A rischio non c’è soltanto l’economia turistica dell’area, ma anche un intero ecosistema che poggia su fragili equilibri. Si sono superati i livelli massimi di sicurezza idraulici come non succedeva da 50 anni a questa parte e la Regione è inerte. Cosa aspetta a intervenire? Dopo le abbondanti piogge primaverili e lo scioglimento della neve sul lago si è superata di 5 centimentri la soglia massima prevista dai livelli di regolamentazione definiti a livello nazionale. Ormai basta un normale moto ondoso perchè si allaghino numerose passeggiate lungolago, soprattutto nei Comuni con quote inferiori. Non ce lo possiamo permettere». Bendinelli chiede di concordare con Lombardia e Stato la revisione dei livelli massimi «fissati nel 1965 quando l’economia turistica del Garda era agli albori».
COLTURE IN CRISI. I primi mesi del 2013 continuano a viaggiare su una quantità di pioggia doppia rispetto a quelli dell’anno scorso. E in effetti l’Arpa segnala che da ottobre ad aprile il Veneto ha il 62% di precipitazioni in più rispetto ala media degli ultimi 19 anni, con le portate medie dei fiumi «che si avvicinano in alcuni casi ai massimi storici». La Cia di Padova peraltro segnala che l’alternanza di punte di caldo e forti acquazzoni, con cali repentini nelle temperature, inizia a dare problemi alle aziende agricole. In Veneto, e nel padovano, sono principalmente tre le tipologie di coltivazioni che stanno subendo negativamente il meteo: barbabietola, mais e orticole. A livello regionale su 13 mila ettari di superficie destinata alle barbabietole, 5 mila non sono ancora stati seminati (pari al 40% della superficie). Idem per il 50% degli oltre 270 mila ettari di superficie destinati al mais, e per molti dei 32 mila ettari destinati a orticole.
Il Giornale di Vicenza – 11 maggio 2013