La montagna di rifiuti alimentari prodotta nell’Unione Europea sta raggiungendo dimensioni sempre più preoccupanti e bisogna quindi trovare una soluzione in tempi brevi. Per questo, crescono le iniziative per sensibilizzare i consumatori a non buttare quei cibi che potrebbero ancora essere consumati.
Tra le varie proposte, la Commissione europea, sentito il parere degli Stati membri e con il contributo della Dg Sanco, si appresta a pubblicare una informativa diretta ai consumatori sul consumo di cibo anche dopo la data riportata in etichetta nella dicitura “preferibilmente entro”.
Secondo la Commissione, anche dopo tale data il consumo dei prodotti alimentari è da considerarsi sicuro e non presenterebbe controindicazioni. Tuttavia è comunque buona prassi verificare prima che l’imballaggio non sia danneggiato e che il cibo contenuto non emani odori particolari e che il sapore non sia sgradevole. Ad esempio le uova, se cotte possono essere mangiate anche uno o due giorni dopo la data indicata nella dicitura “preferibilmente entro”.
Per evitare confusione però è bene distinguere la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”, che è la data che indica fino a quando un alimento conserva la sua qualità più attesa, dalla dicitura “da consumarsi entro” che indica il termine ultimo entro il quale il cibo può essere mangiato tranquillamente. L’indicazione “consumare preferibilmente entro” riguarda prevalentemente gli alimenti surgelati, il riso, la pasta, i cibi in scatola e il latte Uht, mentre la dicitura “ da consumarsi entro” viene utilizzata per i prodotti alimentari deperibili come pesce fresco, carni macinate, salumi, insalate pronte, tutti gli alimenti che debbono necessariamente essere conservati in frigorifero per mantenerne intatte le caratteristiche organolettiche.
Non appena gli Stati membri avranno concordato la stesura definitiva, il documento verrà pubblicato sul sito web della Dg Sanco. Resta inteso, tuttavia, che non avrà nessuna valenza giuridica. Il documento rappresenta un passo avanti, ma sarà necessaria anche l’opera dei singoli Stati membri prima di vedere risultati concreti,nonostante il parere contrario di alcuni produttori di alimenti che temono che i consigli possano influenzare il comportamento dei consumatori e inficiare la qualità dei propri prodotti
27 settembre – sicurezzalimentare.it